Più di 600 umbri a contatto con l’Ue grazie alla Cattedra Jean Monnet ‘Eurel’

di Gino Fabbrucci e Marco Sollevanti

Il programma Jean Monnet, istituito nel 1989 con l’intento di supportare ricerche e corsi formativi sull’Unione europea, ha festeggiato 50 anni nel 2019 e comprende l’erogazione di fondi per moduli educativi e centri di eccellenza. È inoltre prevista, in seguito alla vincita di un bando, l’assegnazione dell’omonima Cattedra come riconoscimento per istituti di istruzione virtuosi in studi e approfondimenti relativi all’ambito europeo. Nel 2017 l’ateneo perugino si è aggiudicato, con il Progetto “EUREL”, la Cattedra finanziata dal programma Erasmus+ per la durata di tre anni accademici.

La Cattedra Il progetto vincitore “Eurel” (The Implementation of EU Policies by Regional and Local Authorities) esamina l’attuazione delle policy europee da parte delle autorità locali e regionali in tre aree tematiche principali: politiche energetiche e ambientali, semplificazione ed efficacia della pubblica amministrazione, innovazione ed occupazione. Nei tre anni accademici, grazie all’assegnazione della Cattedra, sono stati organizzati corsi, seminari e workshop incentrati sulle tre aree, ma anche su argomenti di attualità che legano l’Umbria all’Unione europea e sulle opportunità che ne derivano. Durante gli incontri, che hanno permesso a molti di conoscere l’Europa e le sue risorse, si è parlato di numerose questioni, tra cui gli strumenti che l’UE fornisce per progetti utili ad affrontare la disoccupazione giovanile che affligge l’Umbria e lo stato di attuazione di alcune direttive comunitarie, come quella sul risparmio energetico (direttiva 2018/844) o sulla semplificazione amministrativa.

Un ponte fra ateneo e mondo esterno «Abbiamo aperto a tutti le porte dell’università», spiega il professor Raspadori. Dati alla mano, hanno aderito in totale oltre 700 studenti di diversi dipartimenti dell’Ateneo, ma anche circa sessanta fra imprenditori, esponenti della pubblica amministrazione, funzionari regionali e delle amministrazioni locali, oltre ai cittadini interessati. Tutti si sono potuti confrontare con piani, progetti e regole dell’Unione europea. I seminari sono stati arricchiti dai contributi di oltre trenta esperti esterni: amministratori comunali, dirigenti regionali, esperti di politiche europee, funzionari del Senato e della Conferenza delle Regioni, ed anche parlamentari nazionali ed europarlamentari.

Promozione territoriale e contatto diretto I seminari della Cattedra hanno offerto concrete possibilità di valorizzazione del territorio umbro. È il caso, tra gli altri, dell’incontro con Giuseppe Olmeti il quale, in qualità di segretario del Gruppo europeo di cooperazione territoriale, è impegnato nella realizzazione del progetto “Città della ceramica”. «Si tratta di un circuito virtuoso che può divenire uno strumento di sviluppo» chiarisce Raspadori, grazie alla promozione del patrimonio artistico e produttivo delle città (in Umbria: Deruta, Città di Castello, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto) della ceramica in tutta Europa. La Cattedra, inoltre, ha stimolato il contatto diretto con le istituzioni nazionali coinvolte nella legislazione europea. Raspadori ricorda, in merito, la visita studio presso il Senato, dove è istituita la 14ª Commissione permanente per le politiche dell’Unione europea. I partecipanti sono stati accolti dal Funzionario del Servizio studi Melisso Boschi. Non sono mancati, poi, spunti di riflessione sull’attuale situazione occupazionale. A tal proposito, un dibattito con Laura Agea, ex membro della Commissione affari sociali dell’Europarlamento (attuale Sottosegretario alle Politiche europee), ha messo in luce come siano quasi un milione i posti di lavoro vacanti, che il Servizio per l’impiego europeo EURES propone agli umbri, come agli altri cittadini dell’Unione, quali possibili sbocchi occupazionali in paesi europei diversi da quello di nazionalità.

L’Umbria in Europa «Abbiamo anche voluto mostrare come l’Europa sia al servizio dei cittadini» afferma il titolare della Cattedra, facendo riferimento ai vantaggi provenienti dall’Unione europea per la nostra regione. Due su tutti: i finanziamenti erogati dal Fondo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo sociale europeo (FSE). Inoltre, l’Unione europea da oltre mezzo secolo incentiva le esportazioni grazie all’abbattimento dei dazi commerciali a opera del Mercato unico. Per beneficiare appieno delle opportunità europee occorre, però, agevolare una sinergia costante fra i bisogni e le proposte, fra la domanda e l’offerta della società civile e dei policy maker locali. Da qui la necessità dell’impostazione multisettoriale di “EUREL”, rivolto a una moltitudine di attori sociali. Conclude, al riguardo, Raspadori: «Con la Cattedra abbiamo, cercato di favorire il coordinamento fra le esigenze territoriali, gli enti in grado di tradurle in progetti e le personalità che credono nella loro piena realizzazione».

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 20 gennaio su Umbria24.it