‘Città attiva’, Foligno e la battaglia contro l’esclusione sociale coi fondi Ue. Come gli enti pubblici gestiscono i fondi strutturali per appianare le disuguaglianze all’interno del territorio

di Matilde Mencarelli

Il Programma Operativo Nazionale (P.O.N.) Inclusione 2014-2020 si pone come obiettivo quello di creare, a livello nazionale, un modello di welfare basato sull’inclusione attiva, ovvero migliorare i servizi pubblici territoriali per renderli più facilmente accessibili alle persone svantaggiate. Il programma rientra in quel grande ambito della Politica di Coesione dell’Unione Europea che ha come principale finalità la di riduzione le disparità di sviluppo fra i territori dei paesi membri e riequilibrare le opportunità socio-economiche dei cittadini europei.

Azione pratica degli enti territoriali L’ampiezza del territorio nazionale quale ambito del PON, comporta problematiche di gestione e nell’attuazione e per massimizzare gli effetti della sua efficacia si è deciso di dividere il Paese in Ambiti territoriali che separano le attuali province in più piccole aree sub-provinciali. Il Comune di Foligno, in qualità di capofila del distretto n. 8 in Umbria, ha risposto agli avvisi a tema “inclusione sociale” del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali rivolti agli Ambiti territoriali, per potenziare i servizi sociali dedicati ai beneficiari delle misure di sostegno al reddito e per sostenere gli interventi di inclusione attiva e di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale e attivazione lavorativa loro rivolti.

Due contratti In particolare, sono stati stipulati due contratti con il Ministero. Il primo nel 2017, con un finanziamento di 679.800 euro, mentre il secondo nel 2020 di 243.461 euro; fondi che sono stati o verranno utilizzati per il Piano regionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alle povertà. Principale obiettivo è raggiungere come Livello Essenziale, la presenza di un assistente sociale che eroghi servizi garantiti ogni 5.000 abitanti, come previsto dal decreto ministeriale per tutto il territorio nazionale. La platea beneficiaria cui si riversano i progetti e le iniziative del finanziamento è composta dai cittadini che rientrano nel Reddito di Inclusione e di Cittadinanza e, in parte residuale, da tutti coloro che usufruiscono del servizio di segretariato sociale: livello essenziale di assistenza da garantire ai cittadini istituito in ogni Ambito territoriale.

Sostegno di inclusione attiva Nell’attuale ciclo di programmazione 2014-2020 (che finirà nel 2023) la priorità del Sostegno di Inclusione Attiva è stato il rafforzamento dei servizi sociali, ovvero: servizi di segretariato sociale e servizi informativi all’utenza, che il Comune di Foligno ha messo in pratica attraverso l’assunzione di 6 unità di personale per un totale di 471.900 euro; ed attività di informazione, comunicazione e dotazione strumentale informatica per un totale di 30.000 euro. Per eliminare le disparità sociali, il Comune ha espletato anche gli interventi socio educativi e di attivazione lavorativa sotto forma di tirocini e borse di lavoro per i beneficiari SIA per un totale di 169.200 euro. Inoltre, per il personale dei centri per l’impiego, dei servizi per la salute, l’istruzione e la formazione i fondi sono stati spesi per una formazione congiunta e permanente degli operatori dei servizi sociali-territoriali per un totale di 8.700 euro.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 15 marzo 2021 su Umbria24.it