Il progetto

European funds, a Sustainable Future for Umbria – ESFU  è un progetto di 12 mesi co-finanziato dalla Commissione europea (DG REGIO) nell’ambito del Programma “Support for information measures relating to the EU Cohesion policy”. È ideato e realizzato dalla cattedra di Diritto dell’Unione europea del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia. Le attività progettuali, che hanno preso avvio nell’ottobre 2020, intendono promuovere la comprensione della Politica europea di Coesione. Attraverso una serie di azioni di formazione e capacity building destinate a operatori dell’informazione e della comunicazione e ai potenziali stakeholders/beneficiari dei fondi strutturali europei (come rappresentanze dal mondo delle professioni e delle imprese, enti locali, organizzazioni no-profit), il progetto ESFU favorisce – con un approccio calibrato sulla realtà locale – una migliore comprensione dell’impatto della Politica di Coesione nelle regioni europee.

OBIETTIVO GENERALE

Promuovere la circolazione, la disseminazione e la qualità delle informazioni e dei contenuti legati alla Politica europea di Coesione, sottolineando gli effetti della stessa politica per la Regione Umbria.

OBIETTIVI SPECIFICI

 

  • Promuovere una migliore comprensione del ruolo della Politica di Coesione nel sostengo ai territori europei, tenendo in particolare considerazione la prospettiva locale, per favorire la consapevolezza circa le azioni e gli interventi finanziati dalla Politica di Coesione e il loro impatto socio-economico sul territorio regionale.
  • Disseminare informazioni e incoraggiare un dibattito aperto e la partecipazione civica con riferimento alla politica di Coesione, i suoi risultati e il suo contributo al raggiungimento delle priorità politiche dell’Ue.

PRODOTTI

Sito di Progetto, inteso come piattaforma che raccoglie dati, informazioni e risultati del Progetto

Handbook “Cohesion Policy: a tailored communication pattern”, disponibile in open access a diffusione regionale, nazionale ed europea.


LE ATTIVITÀ

Nel corso del Progetto verranno realizzati:

INCONTRI

3 incontri sulla Politica di Coesione (di cosa si tratta, positività e criticità del caso umbro, focus sul Fondo europeo per lo sviluppo regionale e sul Fondo sociale europeo, buone pratiche in Europa, aspetti di comunicazione)

SEMINARIO

“Il punto di vista di Bruxelles”: 1 seminario a Bruxelles (BE), con la partecipazione di funzionari e esperti provenienti dalle istituzioni europee

CONFERENZA

Conferenza finale

“European funds – a Sustainable Future for Umbria” (ESFU) is a12 months-Project financed by the DG REGIO of the European Commission in the framework of the “Support for information measures relating to the EU Cohesion policy” Programme. The Project aims to promote the understanding and the awareness of the EU Cohesion policy. Through a set of actions of training and capacity building involving communication&information professionals and potential stakeholders/beneficiaries of the European structural and investment funds (ESIF), such as representatives from trade and professional associations, SMEs, local authorities, Non-profit associations, it promotes and foster a better understanding of the role of Cohesion policy in supporting the EU’s regions, with a local-tailored approach. For specific enquiry, please contact the Project Manager Dr. Diletta Paoletti diletta.paoletti@unipg.it

Scarica qui la presentazione del progetto

Pubblicato in open access l’handbook del progetto ESFU!

Pubblicato in open access l’handbook del progetto ESFU!

La comunicazione in genere è considerata la cenerentola delle azioni dell’Unione europea. Essa invece appare sempre più importante. E lo è soprattutto in riferimento ad alcuni ambiti, tra cui spicca quello della politica di coesione europea o politica regionale.
Nonostante essa, con i fondi a finalità strutturale, sia una delle poche politiche “ricche” dell’Unione, resta poco conosciuta.
Tale deficit fa sì che anche i beneficiari più diretti (piccoli imprenditori, enti locali, terzo settore) abbiano spesso una visione incompleta se non distorta.
Ciò si traduce in livelli di partecipazione insoddisfacenti, sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo. I progetti presentati per accedere ai fondi europei potrebbero essere molti di più e meglio concepiti di quanto non lo siano oggi, se fossero disponibili maggiori informazioni.
Il Progetto ESFU, di cui si dà conto in questo volume, conferma tali considerazioni. Esso, tuttavia, non si limitata all’analisi dell’esistente. Principale frutto del Progetto è infatti la proposta di istituire la rete REFORE (Rete sui fondi regionali europei), che si segnala quale meccanismo permanente per acquisire e diffondere informazioni capaci di rendere più efficace la politica di coesione regionale, a partire dal caso di studio della Regione Umbria.

Comunicare i fondi europei per promuovere lo sviluppo del territorio. Una proposta operativa

Copyright (c) 2021 FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy

Con i contributi di: Fabio Raspadori, Marco Mazzoni, Massimo Bartoli, Diletta Paoletti, Gloria Pettinari, Susanna Pagiotti.

 

LINK PER SCARICARE IL VOLUME: https://bit.ly/32GasHj

 

 

Più Europa per l’Umbria

Più Europa per l’Umbria

Dal settimanale La Voce

Unipg. Un gruppo di umbri a Bruxelles studia le politiche di coesione UE

Sono oltre venti gli umbri che questa settimana si trovano a Bruxelles per una serie di seminari sulla comunicazione della politica di coesione europea, con l’obiettivo di valutare e approfondire strategie, strumenti e buone pratiche. Si tratta di una delle azioni messe in campo dal progetto European funds, a sustainable future for Umbria (Esfu), cofinanziato dalla Commissione europea, ideato e realizzato dalla cattedra di Diritto dell’Unione europea del dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Perugia…continua a leggere su La Voce

Da Bruxelles: più Europa per l’Umbria

Da Bruxelles: più Europa per l’Umbria

Da umbriaradio.it

XL News, l’informazione extra large di Umbria Radio InBlu, oggi vi porta a Bruxelles il “cuore” dell’Europa, la città belga che – insieme a Strasburgo – ospita le principali istituzioni dell’Unione Europea.

Anche Umbria Radio e il settimanale La Voce, infatti, sono insieme ai circa venti umbri che in questi giorni si trovano a Bruxelles per una serie di seminari sulla comunicazione della politica di coesione europea, con l’obiettivo di valutare e approfondire strategie, strumenti e buone pratiche.

Si tratta di una delle azioni messe in campo dal progetto Esfu dedicato ad approfondire il tema dei fondi europei per un futuro sostenibile dell’Umbria, cofinanziato dalla Commissione europea, ideato e realizzato dalla cattedra di Diritto dell’Unione europea del dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi di Perugia.

Articolo e podcast disponibili al link

Il territorio parla. Umbria: esperti per usare 4 miliardi Ue

Il territorio parla. Umbria: esperti per usare 4 miliardi Ue

Da radioinblu.it

Dicono di noi…

Più Europa (e opportunità) per l’Umbria. UNIPG. Un gruppo di umbri a Bruxelles studia le politiche di coesione Ue. Sono oltre venti gli umbri che questa settimana si trovano a Bruxelles per una serie di seminari sulla comunicazione della politica di coesione europea, con l’obiettivo di valutare e approfondire strategie, strumenti e buone pratiche. Si tratta di una delle azioni messe in campo dal progetto European funds, a sustainable future for Umbria (Esfu), cofinanziato dalla Commissione europea, ideato e realizzato dalla cattedra di Diritto dell’Unione europea del dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli studi di Perugia. Le parole di Diletta Paoletti, coordinatrice del progetto Esfu dell’Università degli Studi di Perugia.

Articolo disponibile al link 

Delegazione umbra a Bruxelles per approfondire la politica europea di coesione

Delegazione umbra a Bruxelles per approfondire la politica europea di coesione

Da umbriaradio.it

Il progetto è stato ideato e realizzato dalla cattedra di Diritto dell’Unione europea del Dipartimento di Scienze politiche dell’Unipg

L’Università degli Studi di Perugia, grazie all’attività della cattedra di Diritto dell’Unione europea del Dipartimento di Scienze politiche, ha organizzato una visita studio a Bruxelles, che si è conclusa il 22 ottobre, con la partecipazione di un gruppo composto da operatori economici, sociali e istituzionali umbri, insieme a giornalisti e comunicatori. L’iniziativa si svolta nell’ambito del progetto “European funds, a sustainable Future for Umbria – Esfu”, co-finanziato dalla Commissione europea (Dg Regio) nell’ambito del Programma “Support for information measures relating to the EU Cohesion policy”. Il progetto, ideato e realizzato dalla cattedra di Diritto dell’Unione europea di Unipg, intende promuovere la comprensione della Politica europea di Coesione, favorendo, con le sue attività avviate nell’ottobre 2020, con un approccio calibrato sulla realtà locale, una migliore comprensione dell’impatto della Politica di Coesione nelle regioni europee.

I partecipanti

I partecipanti alla due giorni di Bruxelles – rappresentanti di Regione Umbria, Camera di Commercio dell’Umbria, Confindustria Umbria, Confcommercio Umbria, Anci Umbria, Confapi Perugia, Cgil Umbria, Cisl Umbria, Villa Umbra, Acli Perugia, Cna Umbria, Comune di Perugia, Villa Umbra, oltre che dell’Ateneo perugino, insieme a giornalisti di alcuni media locali – hanno preso parte a seminari e incontri specialistici sui temi della Politica di Coesione…continua a leggere su umbriaradio.it

Politica di coesione: i dati sull’attuazione del primo semestre 2021

Politica di coesione: i dati sull’attuazione del primo semestre 2021

Agenzia Coesione

La Commissione europea ha pubblicato i dati finanziari sull’attuazione della politica di coesione relativi alla prima metà del 2021.

Nell’ambito dei 4 fondi della politica di coesione (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo di coesione, Fondo sociale europeo e Iniziativa per l’occupazione giovanile) sono stati investiti in tutta l’Unione europea più di 37 miliardi di euro. La spesa per gli investimenti, dalla fine del 2020, è aumentata del 6%, con un totale di 289 miliardi di euro (58%) dei previsti 494 miliardi di euro per il 2014-2020 ora investiti.

L’aumento della spesa relativa al primo semestre del 2021 è in gran parte dovuto al significativo sforzo di riprogrammazione compiuto nell’ambito dell’iniziativa di investimento in risposta al coronavirus nel 2020. Molti programmi nazionali e regionali della politica di coesione sono stati interessati da cambiamenti significativi per sostenere la loro risposta al COVID-19.

I dati, suddivisi per Paese e Programma, sono consultabili sulla piattaforma dati aperti dei fondi SIE #ESIFopendata

Approfondimenti

Cohesion policy invested over EUR 37 Billion during the first semester of 2021 (7/09/2021)

Cohesion policy funds overview

Fund pages: see ERDF, ESF, Cohesion Fund and YEI

Country Pages

Programme pages

Fondi Strutturali e di Investimento Europei

La coesione

 

Articolo disponibile all’indirizzo https://www.agenziacoesione.gov.it/news_istituzionali/attuazione-politica-di-coesione/ 

Dall’Europa un fiume di euro all’Umbria

Dall’Europa un fiume di euro all’Umbria

di Diletta Paoletti

Merita una riflessione l’attuale congiuntura riguardante i fondi strutturali e di investimento europei. Attualmente, e in prospettiva crescente nei prossimi mesi, va infatti profilandosi – per le casse italiane, centrali e regionali – un massiccio afflusso di risorse pubbliche, dovuto alla sovrapposizione tra la coda della programmazione europea 2014-2020 e l’avvento della nuova (2021-2027), con – in aggiunta a quest’ultima – l’iniezione di finanziamenti in funzione Covid-response. Ma andiamo con ordine: anzitutto, di che cosa parliamo? Continua a leggere

Next Generation Eu, i progetti di Corciano: «Inquinare meno per vivere meglio»

Next Generation Eu, i progetti di Corciano: «Inquinare meno per vivere meglio»

Come il Pnrr può impattare nel territorio di confine con Perugia. Si punta alla riqualificazione ecologica

di Valentina Medici

Mobilità dolce, verde urbano e rigenerazione delle periferie: questi sono alcuni dei punti cardinali della scheda progettuale elaborata dal Comune di Corciano, in stretta collaborazione con l’amministrazione perugina, al fine di accedere ai fondi europei del Next Generation EU (NGEU), il piano di finanziamenti voluto dall’Unione Europea per riparare ai danni causati dalla pandemia di Covid-19 e dalla conseguente crisi economica, e gettare le basi per un’Europa più ecologica e moderna. La progettazione per il comune di Corciano, diretta dall’assessore Francesco Mangano, fa parte del dossier di iniziative presentate da vari comuni umbri e raccolte dalla giunta perugina, che si è fatta portavoce di una tavola rotonda di amministratori che guardano agli interessi e alla valorizzazione del territorio regionale, mettendo da parte i campanilismi.

Gli interventi previsti La collaborazione per lo sviluppo dell’area tra Perugia, Corciano e il Lago Trasimeno, avviata un anno fa dagli amministratori locali, si pone l’obiettivo di riqualificare l’area intercomunale fra le due città, attraverso una serie di interventi mirati su mobilità, verde urbano, connessioni ecologiche e potenziamento delle vivaci aree commerciali della zona. I fondi previsti per la realizzazione del progetto, stimati in circa 7 milioni di euro, potranno portare benefici e vantaggi a una comunità di circa ventimila persone residenti nelle aree limitrofe dei due comuni, potenziando in modo coordinato e ben strutturato i punti di forza del territorio; nell’ottica di una differente idea della qualità della vita. Tra gli interventi proposti spiccano: il potenziamento del secondo ramo della bretella che collega San Mariano, Ellera, Ferro di Cavallo e Pian di Massiano; lo sviluppo infrastrutturale della linea ciclopedonale fra Perugia e il Lago Trasimeno; la riforestazione delle aree verdi urbane; la riqualificazione delle aree commerciali del quadrilatero Decathlon – Quattro Torri – Gherlinda – Quasar; e il potenziamento dell’infomobilità.

Porre al centro la qualità Il filo conduttore di queste proposte progettuali è rappresentato dalla volontà di migliorare la qualità della vita, valorizzando l’ambiente e favorendo un rapporto più sostenibile, moderno ed equilibrato con la natura, in linea con gli obiettivi europei del NGEU. Integrando a livello infrastrutturale l’area intercomunale Perugia – Corciano e adottando alternative ecologiche si getteranno le basi per un nuovo sviluppo economico del territorio ed il miglioramento della rete dei servizi.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 6 maggio 2021 su Umbria24.it

Da Perugia alle istituzioni europee, la giovane funzionaria: «Il mio lavoro tra leggi e un po di nostalgia»

Da Perugia alle istituzioni europee, la giovane funzionaria: «Il mio lavoro tra leggi e un po di nostalgia»

La testimonianza della 26enneBenedetta Fornaciari da Passano, partita dall’Umbria per andare a lavorare in Belgio

di Sofyene Meddourene

Tanta nostalgia per il paesaggio umbro mista a tanto amore per l’Europa. Benedetta Fornaciari da Passano, 26 anni originaria di Perugia, è una dei tanti umbri che vive in Belgio, a Bruxelles per la precisione. Un variegato percorso accademico che l’ha portata da Perugia a Granada. «Un’esperienza Erasmus molto importante per me» sottolinea, che si è conclusa a Bruxelles dove si è laureata in Sicurezza, Pace e Conflitti.

Carriera Attualmente si occupa delle relazioni interistituzionali con il Parlamento Europeo presso la Direzione Generale “Migrazione e affari interni” (DG Home). «Seguiamo il lavoro del Parlamento in generale», continua Benedetta, «è un’attività che richiede una presenza costante e in prima linea». Al momento il suo ruolo consiste nell’occuparsi delle principali proposte legislative presentate in Parlamento, seguendo il lavoro svolto dai relatori (rapporteur) ai quali sono state affidate. Nell’ultimo periodo si è interessata a delle proposte che puntano ad eliminare i contenuti terroristici dalla rete, confidando in «un approccio europeo unito per rimuovere i potenziali pericoli nel più breve tempo possibile».

L’epidemia Il Covid-19 visto da Bruxelles non è stato gestito al meglio, in particolare durante la prima ondata. «Ognuno pensava al suo orto», dice Benedetta riferendosi all’atteggiamento dei paesi membri durante la prima fase dell’emergenza sanitaria. «È stata una prova di coesione dura, passata con la sufficienza, anche se capisco che è difficile pensare al bene comune quando c’è qualcosa più grande di te da affrontare». È stato un periodo che ha messo tutti a dura prova: «Siamo passati da mille impiegati in smart working a circa 30 mila in una settimana dall’inizio del lockdown. Non potevamo permetterci di rallentare», afferma decisa mentre spiega come la sicurezza informatica sia diventata una tematica di enorme rilievo durante questa rapida digitalizzazione.

La lontananza Accanto al contesto professionale però c’è anche la quotidianità del vivere in un paese diverso, dove la mancanza degli affetti si sente: «La famiglia è la cosa che mi manca di più», ammette con nostalgia. La giovane funzionaria per ora non vuole tornare in Italia, anche se qualche viaggio occasionale in Umbria non manca di certo. Infatti, è lontano da casa che il ricordo della propria terra si fa più forte: la bellezza del paesaggio, i piccoli borghi, l’aria della campagna umbra. «Ora quando torno non do più niente per scontato, riesco ad apprezzare cose che prima non apprezzavo; è triste pensare che si debba andar via per rendersi conto di ciò che si ha».

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 6 maggio 2021 su Umbria24.it

Perugia, per il nuovo Turreno ‘dal vivo e online’ la speranza viene dall’Europa

Perugia, per il nuovo Turreno ‘dal vivo e online’ la speranza viene dall’Europa

Tra i progetti proposti a Perugia per il Next Generation EU, ce n’è uno che renderà il cineteatro un polo della cultura digitale

di Sara Calini

Riuscirà il teatro Turreno a vedere di nuovo la luce? Dalla sua chiusura nel 2010 progetti e idee per il cineteatro perugino non sono mancati – da chi voleva demolirlo per costruire un centro commerciale, a chi invece avrebbe sfruttato volentieri l’area per un nuovo parcheggio – ma nessuno è riuscito a spuntarla. Ora però è arrivato un nuovo progetto, al quale ci si augura possa mettere la sua firma l’Europa, che con il Next Generation EU intende dare al Turreno una nuova veste tutta high-tech.

Il promesso Turreno Gli umbri con il Turreno si sentono un po’ come il Renzo di manzoniana memoria, continuamente separato dalla sua amata Lucia. Dopo otto anni di peripezie dall’ultimo spettacolo messo in scena, nel 2018 la Cassa di Risparmio si era fatta Provvidenza, acquistando l’immobile per donarlo al Comune di Perugia e alla Regione. Con una richiesta ben precisa, però: l’impegno delle istituzioni a restituire al teatro una vita nuova e significativa. Promessa che forse ora sarà mantenuta, con un progetto che punta a fare del Turreno il contenitore di una moderna idea di cultura, al passo con i tempi sempre più digitali.

Due obiettivi, due programmi Insieme alla proposta elaborata per il finanziamento Next Generation EU, esiste già un progetto del 2018 inserito nell’Agenda Urbana perugina, che riguarda i lavori di rifunzionalizzazione, miglioramento sismico e adeguamento normativo dell’ex cine-teatro. Lavori che si ritiene riescano a terminare in tempo per accendere i riflettori del teatro ai Macchianera Awards del 2022 . Il secondo piano invece è appunto quello che guarda all’Europa, definito poche settimane, che andrà a rafforzare il primo con un ulteriore investimento di circa un milione e mezzo di euro, con l’obiettivo di rendere il teatro “un laboratorio culturale innovativo…per migliorare la produzione dello spettacolo e delle attività culturali sia on site sia on line, mediante realtà aumentata e tecnologie per scenografie virtuali…”.
Il Comune di Perugia, quindi, guarda con speranza al Next Generation EU per ridare vita al Suo amato Turreno: perché questo matrimonio, tra Umbria ed Europa, s’ha da fare.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 6 maggio 2021 su Umbria24.it

A Monteluce il campus scientifico del futuro con i soldi del Next Generation Eu

A Monteluce il campus scientifico del futuro con i soldi del Next Generation Eu

Un progetto da circa 80 milioni di euro, di cui 19 già finanziati, per far rinascere il Polo di via del Giochetto

di Carmine Iorio

Il progetto di ammodernamento e rifunzionalizzazione predisposto dall’Università degli Studi di Perugia e proposto per il finanziamento del Next Generation EU nasce dall’esigenza di ridare un nuovo volto al Polo accademico di via del Giochetto, ora parzialmente dismesso e forse anche trascurato. «Il progetto di cui anche il nuovo aulario fa parte nasce dall’esigenza di decongestionare e razionalizzare alcune strutture dell’Ateneo – spiega l’ingegnere Fabio Piscini, Dirigente della Ripartizione Tecnica dell’Ateneo – così da farne un punto nevralgico nell’assetto universitario del perugino. Nella zona dell’ex-ospedale, infatti, nascerà un campus universitario scientifico, un vero e proprio polo bio-tecnologico, con il trasferimento del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche e il Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologia».

Il progetto Il progetto proposto per il finanziamento Next Generation EU è stato sviluppato tenendo in considerazione le esigenza dei lavoratori, oltre 250 «tra docenti, ricercatori, personale tecnico amministrativo e dottorandi e considerando anche la presenza di circa 4000 studenti». Si prevede di realizzare, oltre ad un nuovo aulario, 50 laboratori di ricerca e didattici, laboratori per start up, una biblioteca, un centro congressi e una mensa: un servizio quest’ultimo di cui si sente da anni l’esigenza nella zona di via del Giochetto.

Non solo nuovo cemento In linea con le politiche sostenibili richieste dalle Nazioni Unite e dalla stessa Europa, il progetto prevede il recupero degli edifici esistenti ed anche quello di alcune aree verdi boschive con la creazione del ‘bosco del sapere’; grazie al quale si vuole sottolineare la vocazione alla sostenibilità dell’Ateneo e il rispetto dell’ambiente. Le nuove e limitate edificazioni saranno compensate con analoghe demolizioni. Si limiterà quindi l’aggiunta di nuovo cemento: «Quasi tutti gli edifici verranno ripristinati e valorizzati – precisa Piscini – in particolare quelli di grande pregio progettati dall’architetto Giuseppe Nicolosi, fra cui il Padiglione X per i laboratori chimico–tecnologici avanzati, l’Accademia anatomico chirurgica, gli ex Istituti biologici A, presso i quali verranno realizzati i servizi agli studenti, la mensa, 12 aule studenti e una ‘Science zone’».

La nuova mobilità «All’interno dell’area – conclude Fabio Piscini – ci si propone di allestire anche un nuovo parcheggio interrato su due piani per 168 posti auto con una piazza sovrastante e la stazione di capolinea di una linea tram/treno proveniente dal Parco S. Margherita». Un ampio e ambizioso progetto, quindi, che valorizza il Polo di via del Giochetto e delinea un nuovo concetto di Università fatto di ampi spazi, funzionali, innovativi, rispettosi delle persone e dell’ambiente di vita.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 6 maggio 2021

Next Generation Eu, con 25 milioni l’Università ridisegna la sua presenza a Perugia

Next Generation Eu, con 25 milioni l’Università ridisegna la sua presenza a Perugia

Le proposte dell’Ateneo prefigurano una nuova presenza degli otto poli nel contesto urbano nel segno della bellezza

di Marika Micoli

Ridisegnare nel segno della “bellezza” la presenza dell’Ateneo all’interno della sua Perugia: questo uno degli obiettivi delle proposte elaborate dall’Università nell’ambito del Next Generation EU, di concerto con l’Amministrazione comunale e i comuni del lago Trasimeno: infatti «la bellezza, in ogni ambito disciplinare e a tutti i livelli – sottolinea Paolo Belardi, ordinario di Composizione architettonica e urbana del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e Delegato del Rettore al Patrimonio – è e rimane il primo crisma della sostenibilità».

Recovery fund Il Next Generation Eu, lo strumento di finanziamento individuato dalla Unione per ridare energia ad un’Europa segnata dai danni economici e sociali causati dalla pandemia da Covid-19, è destinato prioritariamente a dare vita ad un’Europa più verde, digitale e pronta alla sfide del futuro. Per il territorio perugino si tratta di un’opportunità da sfruttare per ri-progettare molte delle sue aree. Fra i soggetti che intendono contribuire a questa rinascita anche l’Università degli Studi di Perugia, attualmente collocata in otto poli del territorio comunale. Uno di questi è quello nel centro storico, dove insistono i Dipartimenti di Lettere – lingue, letteratura e civiltà antiche e moderne e di Filosofia, scienze sociali, umane e della formazione”: tale polo centrale è il protagonista di un progetto che prevede un investimento di quasi 25 milioni di euro.

Visione “La visione dell’Università degli Studi di Perugia – spiega Belardi – è sintetizzata dallo slogan con cui, di concerto con il Comune di Perugia, abbiamo voluto veicolare il progetto Next Generation EU ‘il futuro è nella nostra mano’. Questo perché, cos̀ì come annotato con acutezza alla metà del Quattrocento da Leon Battista Alberti nel De re aedificatoria, quando paragona le strade di Perugia alle dita di una mano, la forma urbis della nostra città è modellata quasi organicamente dalla morfologia del suolo su cui sono poggiati i suoi monumenti. La nostra idea è tutta qui: concentrare all’interno della città storica le attività umanistiche, contribuendo a rilanciarla con funzioni compatibili con la vita cittadina. Ma anche capaci di garantire una forte presenza studentesca, e irradiare la città nuova con una serie di poli scientifici, contribuendo a rilanciare gli intorni dei diversi poli nel segno dell’innovazione tecnologica. Nella città storica, oltre agli obiettivi di sicurezza antisismica, di accessibilità̀ diffusa e di efficientamento energetico, saranno perseguiti anche gli obiettivi del decoro urbano e dell’inclusione sociale sia mediante il restauro delle facciate sia mediante la realizzazione di nuovi spazi a misura d’uomo.

Criticità Naturalmente un simile progetto si è confrontato e ha dovuto risolvere alcune criticità. «La principale criticità era proprio l’assenza di uno slancio verso un futuro lontano – prosegue Belardi – ovvero l’assenza di una visione da qui ad almeno trent’anni. Da qui le ragioni per cui, insieme alla Ripartizione tecnica, stiamo lavorando alla progettazione dei piani di comparto degli otto poli in cui sarà articolata l’Università degli Studi di Perugia all’interno della città. Tre interni alla città storica (Rettorato, Conca, Morlacchi), uno a cavallo tra città storica e città nuova (Agraria-Veterinaria) e quattro disseminati nella città nuova. Un’altra criticità era la mancanza di un’adeguata attenzione per la sostenibilità ambientale. Tra i principali obiettivi del Piano di comunicazione dell’Università degli Studi di Perugia 2020-2022 c’è proprio la costruzione di una chiara identità dell’Ateneo quale soggetto attento all’Ambiente e alle problematiche della sostenibilità, il nostro contributo al progetto Next Generation è volto a non consumare suolo, a non consumare storia e, soprattutto, a non consumare bellezza».

Progetti Fra gli interventi maggiormente innovativi proposti dall’Ateneo, il Delegato rettorale Belardi segnala la realizzazione di «una vera e propria piazza pedonale davanti all’ex Facoltà di Economia e Commercio, aprendola su via Pascoli e migliorando i collegamenti pedonali trasversali sia verso i giardini del Rettorato sia verso l’area di San Francesco al Prato», e di «una grande biblioteca universitaria, permeabile ai percorsi cittadini e aperta per ventiquattro ore al giorno, nell’ex Comando Militare di Zona di piazza Ferri. Ma mi riferisco anche e soprattutto – conclude Belardi – all’idea di creare, in sinergia con l’Amministrazione comunale di Perugia, un grande distretto culturale nell’area di corso Cavour, che potrebbe essere pedonalizzata e che potrebbe acquisire una caratterizzazione specifica, di grande rilievo sociale ed economico. Pensiamo a un vero e proprio museo in forma di città: non a caso, chiudendo il cerchio del mio ragionamento, Leon Battista Alberti, sempre nel De re aedificatoria, ha raccomandato di progettare gli edifici come città e le città come edifici».

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 6 maggio 2021 su Umbria24.it

Hub Tavernelle, la nuova porta del Trasimeno Sud coi fondi provenienti dall’Ue

Hub Tavernelle, la nuova porta del Trasimeno Sud coi fondi provenienti dall’Ue

Sanità, canalizzazione e monitoraggio del territorio: le proposte del Comune di Panicale e dell’Unione dei Comuni dell’area lacustre per il Next Generation Eu

di Amin Gino Fabbrucci Barbagli

Da Perugia a Tavernelle, e da qui verso Panicale e le altre città del Trasimeno Sud, fino a raggiungere l’alta velocità di Chiusi. E’ questa la proposta per una nuova viabilità di cui il Comune di Panicale e l’Unione dei comuni del Trasimeno si sono fatti portatori nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento di finanziamento messo a disposizione dall’Unione Europea per riparare ai danni sia economici che sociali causati dalla recente pandemia di Sars-Cov-2.

Perugia-Tavernelle Il progetto per la realizzazione della nuova Perugia-Tavernelle comporterà la costruzione di un corridoio parallelo alla Pievaiola, dove i mezzi potranno viaggiare senza semafori e senza entrare in contatto con il traffico locale verso l’hub. Il servizio, chiamato BRT (acronimo di Bus Rapid Transit), prevede l’utilizzo di mezzi elettrici al fine di favorire anche la riduzione dell’impatto ambientale. Una volta raggiunto l’hub, sono previsti due collegamenti: uno da Tavernelle verso Panicale, Casalini per introdursi poi nell’anello del Trasimeno Sud, mentre un’altra linea si dirigerà verso Città della Pieve e Chiusi.

Isolamento «Un impatto rivoluzionario per il nostro territorio», sottolinea Giulio Cherubini, sindaco di Panicale e presidente della Giunta dell’Unione dei Comuni del Trasimeno. Il progetto va, infatti, a ridurre un isolamento che la zona sud del Trasimeno soffre da sempre, lontana com’è dalla linea ferroviaria e dalle superstrade che servono l’area nord. Tavernelle diventerà così il punto di passaggio «verso l’alta velocità di Chiusi ed il punto di snodo della mobilità comprensoriale» aggiunge il sindaco. Con una spesa di circa 41 milioni di euro, BRT aprirà le porte verso questa zona e verso tutto il territorio umbro, portando un beneficio sia per i residenti e sia per il turismo. Il tutto, in circa 30 mesi per la progettazione e 2 anni per la realizzazione.

Le proposte I territori del Trasimeno e Panicale sono coinvolti in altre proposte di progetti a valere sul Next Generation EU. Uno di questi è la canalizzazione dell’acqua che da Pietrafitta confluirà verso il lago, con enormi benefici per la salute nel bacino e di tutti settori ad esso collegati. E’ stato anche proposto il miglioramento del monitoraggio del territorio con l’introduzione di un moderno sistema sensoristico e altre tecnologie come i droni, con la creazione di un nuovo distretto del Trasimeno che coinvolgerà i comuni del territorio e l’Università degli Studi di Perugia, che oltre a potenziare i servizi già in essere, genererà anche nuove opportunità di lavoro. A Panicale, inoltre, dove sono presenti due strutture dedicate alla terza età, è stata proposta l’attivazione di un ambulatorio geriatrico da inserire nella più ampia Rete Geriatrica Distrettuale, e la costruzione di un centro diurno per persone affette da autismo, entrambi previsti entro il 2023.

Miglioramenti Il Next Generation Eu, quindi, potrà favorire importanti miglioramenti nell’intero territorio umbro: Panicale intende porsi al centro di questo processo di cambiamento, grazie all’hub che permetterà di migliorare in modo ecosostenibile la mobilità della zona e con il nuovo distretto sanitario, con una significativa riduzione delle liste di attesa e un potenziato livello di assistenza.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 6 maggio 2021 su Umbria24.it

Perugina da 20 anni nella Ue: «Amo questo ambiente internazionale ma mi manca l’Umbria»

Perugina da 20 anni nella Ue: «Amo questo ambiente internazionale ma mi manca l’Umbria»

Laura Corrado fa la funzionaria a Bruxelles: «Il Covid mi ha tenuto lontana da casa. Combattiamo la nostalgia organizzando la sagra della porchetta»

di Matilde Mencarelli

«Una volta all’anno organizziamo la sagra della porchetta». Così Laura Corrado, umbra a Bruxelles, ci racconta come trascorrono il tempo insieme i nostri corregionali quando la nostalgia di casa si fa sentire. Lei è una perugina Doc, laureata in Relazioni Internazionali all’Università degli Studi di Perugia, ha sentito da sempre il bisogno di vivere in un ambiente internazionale. È una delle prime generazioni del progetto Erasmus, il quale permette ai giovani europei di andare a studiare all’estero in uno degli atenei dei paesi dell’Unione. «L’Erasmus in Francia mi ha formata, mi ha permesso di vivere un’esperienza unica ed è proprio lì che ho dato l’esame di Diritto dell’Unione europea». Insomma, la passione per l’Unione europea già si faceva sentire tra i banchi universitari e, dopo la laurea, si trasformerà nella sua professione. Laura, infatti, lavora in Commissione da più di venti anni, ora è nella Direzione generale della Migrazione e degli affari interni ed è a capo dell’Unità dei percorsi legali e di integrazione.

Tra Belgio e Umbria «Il bello di vivere in questa città e di lavorare in una delle più grandi istituzioni dell’Ue è quello di essere immersa in un ambiente internazionale, in cui ogni giorno è gratificante e motivante perché è totalmente diverso da quello precedente». Un ambiente molto diverso dalla nostra tranquilla ed eterea Umbria. Ma come si organizzano gli italiani, e soprattutto i nostri corregionali quando vogliono abbattere le distanze e ritornare alle proprie origini? «Ci sono molti network e diverse piattaforme con cui possiamo condividere i nostri pensieri e tramite i quali possiamo organizzarci per cene ed eventi vari». Da bravi umbri non dimenticano le tradizioni regionali e, oltre alla sagra gastronomica annuale, organizzano serate karaoke e cene in cui stanno tutti insieme, per tenere sempre viva l’Umbria che è dentro di loro.

Il Covid e l’impossibilità di ritornare a casa Data la situazione Covid, però, lo spirito umbro dorme da più di un anno. «Ho nostalgia di casa, di rivedere la mia famiglia e anche Perugia». Lei, infatti, è una delle tante italiane (e italiani) all’estero che non riescono a tornare a casa dallo scoppio della pandemia. «La situazione Covid è difficile in tutta Europa, sia che lo Stato si chiami Italia o Belgio». Speriamo che l’attuale situazione vaccinale migliori in modo da augurare a tutti, specialmente a Laura, di poter riabbracciare la sua famiglia il più presto possibile e in totale sicurezza.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 7 maggio 2021 su Umbria21.it

Pnrr a Perugia, Giottoli: «Metodo di lavoro nuovo, nostri progetti creeranno sviluppo»

Pnrr a Perugia, Giottoli: «Metodo di lavoro nuovo, nostri progetti creeranno sviluppo»

L’intervista all’assessore del Comune sulla bozza progettuale del Recovery Plan per il Perugino e i Comuni del Trasimeno

di Anna Fornaciari

Nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19, l’Italia ha elaborato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il documento che indica le prossime riforme ed investimenti pubblici, per circa 300 miliardi di euro, destinati a generare la ripresa economica ed occupazionale in chiave sostenibile nel post pandemia. Anche gli enti locali umbri hanno avanzato le loro proposte attraverso la Regione Umbria, che coordinerà sul territorio le 6 linee guida del Pnrr: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Abbiamo intervistato l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Perugia Gabriele Giottoli, al fine di comprendere meglio gli obiettivi e le aspettative riposte nella proposta progettuale recentemente presentata dal capoluogo insieme ad alcuni comuni del Trasimeno.

Il 26 marzo scorso in conferenza stampa avete spiegato che uno degli obiettivi del documento Progetti e interventi strategici del Perugino, del Trasimeno e dell’Università degli studi di Perugia a valere sui fondi del Next-Generation EU-Recovery Plan fosse quello di poter aver un feedback da parte dei cittadini. C’è stato? Se si, quale è stato?
«Effettivamente c’è stato un buon riscontro e abbiamo accolto i vari suggerimenti, specie quelli relativi all’implementazione o a richieste di altri Enti o Comuni di estendere e modificare le nostre proposte».

Secondo lei quante possibilità ci sono che le proposte da voi avanzate vengano fatte proprie dalla Regione e in quale misura?
«La Regione sta valutando e predisponendo il Pnrr umbro in un’ottica di rilancio del territorio in chiave innovativa, di digitalizzazione, trasparenza e nuovi strumenti e modelli di ricerca, creando un modello che poi sarà valutato dal Governo centrale».

Pensa che il Next Generation EU possa compattare il territorio umbro e coinvolgere i comuni più piccoli così da accrescere il senso di comunità?
«Assolutamente sì. Il sindaco Andrea Romizi, facendo riferimento alla bozza progettuale, ha sottolineato che il metodo di lavoro utilizzato è un nuovo modo di collaborare in sinergia fra le varie realtà. Anche il Magnifico Rettore ha sottolineato l’importanza di tale momento di condivisione, definendolo memorabile, se non vado errato, e rimarcando nel proprio intervento lo stretto legame fra l’Università e il suo territorio».

Nella bozza progettuale – scheda °11 per il trasporto sostenibile – si fa riferimento alla creazione di un “Bus Rapid Transit” che vedrà il corridoio Tavernelle-Perugia come primo itinerario di tratta urbana. Secondo lei, che impatto avrà la creazione dell’Hub a Tavernelle? Sarà uno snodo fondamentale per collegare e potenziare la zona del Trasimeno Sud, avvicinando la zona all’alta velocità di Chiusi?
«Sicuramente sarà importante per creare interscambio e avere un unico sistema di trasporto Perugia-Trasimeno, in un’ottica di area metropolitana estesa. Tale linea andrà a creare un vero e proprio hub, uno snodo centrale, del trasporto pubblico per tutte le destinazioni del territorio regionale a sud del lago Trasimeno. Il bus terminal di Tavernelle fornirà molteplici servizi ai viaggiatori, così da garantire un facile e veloce interscambio sulla tratta del Bus Rapid Transit».

Oltre a permettere di avere un maggior accesso all’alta velocità, secondo lei l’Hub creerà un nuovo punto di accesso anche a tutto il territorio umbro? Quali sono le aspettative e che impatto avrà per la città e la provincia?
«L’auspicio è di creare un impatto positivo, in un’ottica di maggiore accessibilità, volta a rafforzare i collegamenti di prossimità e far uscire l’Umbria dal suo “isolamento”. Indubbiamente ci aspettiamo che i progetti vengano realizzati secondo i criteri di sostenibilità che ci siamo posti, al fine di generare un beneficio sì per la comunità, ma anche per l’ambiente e la transizione ecologica».

Insieme ai progetti per i Comuni del Trasimeno e il Comune di Perugia, alla Regione sono state sottoposte un totale di 45 proposte, che la Presidente Donatella Tesei ha dichiarato di voler “cantierare” entro il 2026, con impegno vincolante.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 7 maggio 2021 su Umbria24.it

 

Cuore umbro al centro dell’Europa, la dirigente della Regione a Bruxelles: «Costruisco ponti»

Cuore umbro al centro dell’Europa, la dirigente della Regione a Bruxelles: «Costruisco ponti»

di Marco Sollevanti

«Ci metto il cuore». A chi le chiede cosa le piace del suo lavoro, Gabriella Ceccarelli risponde senza pensarci due volte: «Potersi conoscere a vicenda, tra culture e paesi differenti, è una gran fortuna. Ecco perché amo quello che faccio». E spiega: «l’Ufficio di rappresentanza della Regione Umbria che dirigo è un ponte che collega l’Umbria e l’Unione europea. Sul ponte circolano, a doppio senso, informazioni politiche e finanziarie, progetti di promozione culturale e territoriale. Si tratta, in altre parole, di avvicinare sempre più gli interessi di queste due realtà, per ricavarne benefici preziosi e reciproci. Il tutto grazie a una vivace rete di relazioni personali con europarlamentari e funzionari regionali». Una rete che Gabriella cura ogni giorno, da quattro anni, con passione.

Umbra a Bruxelles Un’umbra a Bruxelles, Gabriella non lo nasconde. Sa di aver inflitto un dolore ai suoi cari quando è partita per questo incarico. La parte più difficile è proprio convivere con questo senso di reciproca mancanza. Eppure, Bruxelles è una città accogliente: «Qui siamo tutti diversi e nessuno è sbagliato». Per Gabriella, infatti, integrarsi è stato facilissimo. Anche perché ha potuto continuare a coltivare le sue vecchie passioni, dal canto allo studio. Ed eccola entrare subito nella corale Brussels International Singers. Frequentare un master in Affari europei all’Università Libera ULB. «Il mio lavoro mi fa sentire attaccata alla mia terra: mi sento più umbra di prima», spiega. Di fatto, l’apertura mentale che si respira a Bruxelles e la forte motivazione professionale l’hanno resa ancor più orgogliosa delle sue origini. E così, con il sorriso sulle labbra, racconta: «In riunione con i colleghi europei, io saluto prima in italiano, poi in inglese. È un segno di autenticità molto apprezzato perché qui c’è spazio per l’originalità».

Distanti ma simili C’è una cosa che ha sorpreso Gabriella quando è arrivata a Bruxelles. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, in tantissimi conoscono e apprezzano l’Umbria. Ci vengono in vacanza, ci si sentono bene. «Chi ci conosce ci ama – esclama – poiché noi umbri siamo umili e riusciamo presto a fare amicizia». È proprio questa la somiglianza più evidente con i belgi: «Nemmeno loro si danno tante arie, anzi non si valorizzano abbastanza. Non hanno pregiudizi. Hanno un grandissimo senso dell’autoironia. Sono scanzonati e perciò risultano simpatici e accoglienti». C’è, comunque, una differenza sostanziale: diversamente dall’Umbria, la terra belga è da sempre multiculturale, basti pensare che Bruxelles è la seconda città più internazionale al mondo.

I tempi del Covid Ad accomunare umbri e belgi ci sono anche le restrizioni della pandemia. Anche la vita professionale di Gabriella è cambiata. Nel suo lavoro, infatti, il contatto umano e le relazioni dal vivo sono fondamentali. «Con i colleghi mi capitava spesso di iniziare un discorso o una trattativa in ufficio e terminare davanti a un caffè, in un locale del centro», ricorda con nostalgia. Ma Gabriella non ha perso la speranza: «Torneremo presto a essere più umani. Ci sarà ancora tempo per vederci, conoscerci, scambiarci sensazioni ed emozioni». D’altronde, il peggio è passato. Per lei, i mesi più duri sono stati i primi, quando si informava costantemente sulla situazione in Italia e sulle misure del governo: «Allo scoppio della pandemia ho sofferto – racconta – perché qui a Bruxelles le autorità non prendevano provvedimenti adeguati come in Italia. C’è stata leggerezza, un’iniziale sottovalutazione dei rischi. Mi sentivo davvero poco tutelata».

I giovani umbri e l’Europa Nonostante il Covid per i giovani umbri sono tante le opportunità di stage e di lavoro in Europa. A loro, la Responsabile dell’Ufficio di Rappresentanza consiglia prima di tutto di imparare le lingue. «Non in maniera meccanica – precisa – ma divertendosi. Perché quando si parla una lingua straniera ci si sente cittadini del mondo. Si sperimenta un’altra vita, si conosce una parte finora nascosta di sé». Del resto, ne è convinta, tutti possono diventare protagonisti e contribuire a migliorare l’Unione europea. E aggiunge: «L’Unione è una preziosa opportunità per dare il meglio di sé, facendo sentire la propria voce, rivendicando ognuno la propria unicità: io stessa mi considero cannarese, umbra, italiana ed europea». Grazie a questa consapevolezza, potranno essere ancora tante le idee in circolazione sul ponte tra Umbria ed Europa: un ponte che Gabriella, giorno dopo giorno, continua a costruire. Con impegno ed entusiasmo. Con la sua terra nel cuore.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 6 maggio 2021 su Umbria24.it

Portale OpenCoesione: nuovo focus su innovazione, ricerca e capitale umano

Portale OpenCoesione: nuovo focus su innovazione, ricerca e capitale umano

Staff

Il portale OpenCoesione ha dedicato un nuovo focus ai progetti di innovazione, ricerca e qualificazione del capitale umano per la competitività. Lo spazio è inserito nella sezione open data – voce temi – ricerca (https://opencoesione.gov.it/it/temi/ricerca-e-innovazione/). Grazie a questi dati è possibile rendersi conto del peso dei progetti innovativi nelle strategie regionali di smart specialisation.

Per l’Umbria sono censiti oltre 1.300 progetti (programmazione 2007-2013 e 2014-2020) per un ammontare di oltre 160 milioni di euro. Tra i progetti non finanziari, uno Studio e sviluppo di in innovativo sistema solare a Gubbio e uno progetto di Smart Factory e innovazione di prodotto per i veicoli di nuova generazione ad alte prestazioni e a bassa emissione di co2 realizzato ad Assisi.

Info al link https://opencoesione.gov.it/it/news/un-nuovo-focus-dedicato-allinnovazione-ricerca-e-capitale-umano-sul-portale-opencoesione/

Toscana: il progetto “EcoReLabel – ecological, removable and recyclable labels” per il riciclo di etichette e bottiglie

Toscana: il progetto “EcoReLabel – ecological, removable and recyclable labels” per il riciclo di etichette e bottiglie

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La società toscana IRPLAST S.p.A. è pronta a commercializzare un nuovo modello di etichette riciclabili per bottiglie di plastica e di vetro. Ciò consentirà non solo di riciclare le etichette, ma di immettere più facilmente e a costi ridotti le bottiglie nel ciclo industriale. Questo risultato è stato raggiunto grazie al progetto “EcoReLabel – ecological, removable and recyclable labels” sostenuto dalla Regione Toscana con fondi del POR-FESR 2014-2020.

Maggiori info al sito https://ec.europa.eu/regional_policy/en/projects/Italy/italian-company-develops-recyclable-labels-for-plastic-and-glass-bottles

L’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico è leader partner del Progetto SUBTRACT per le imprese locali

L’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico è leader partner del Progetto SUBTRACT per le imprese locali

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L’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico (AURI) è il Leader Partner del Progetto SUBTRACT (Sustainable Reuse Centres), che ha come obiettivo definire un modello che assicuri la sostenibilità economica e manageriale alle imprese locali che si occupano di riuso e recupero di beni dismessi. Il Progetto, finanziato con dal Programma Interreg ha una dotazione di circa 1,4 milioni di euro e coinvolge oltre all’Umbria altre 6 regioni europee (Spagna, Slovenia, Finlandia, Belgio, Austria e Svezia).

Informazioni al link http://www.interregeurope.eu/subtract/

Progetto “ASOC Experience – il monitoraggio continua!”: due istituti partecipano per l’Umbria

Progetto “ASOC Experience – il monitoraggio continua!”: due istituti partecipano per l’Umbria

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Il 7 Aprile scadrà la fase finale del Progetto “ASOC Experience – il monitoraggio continua!”, iniziativa lanciata da OpenCoesione e pensata per coinvolgere le scuole italiane in un percorso di monitoraggio civico su come sono utilizzati i finanziamenti pubblici europei e nazionali della politica di coesione. Questo anno scolastico (2020-2021) per l’Umbria partecipano l’Istituto Tecnico Commerciale di Magione e l’Istituto perugino I.T.E.T. “ALDO CAPITINI”, che ha scelto di monitorare il progetto culturale di adeguamento e manutenzione di San Matteo degli Armeni e la Via di San Francesco.

Per approfondire http://www.ascuoladiopencoesione.it/it/asoc-experience-contest

Campania: il Progetto multi-fondo “CambiaMenti Digitali” per la digitalizzazione degli istituti scolastici

Campania: il Progetto multi-fondo “CambiaMenti Digitali” per la digitalizzazione degli istituti scolastici

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Viene dalla Campania un interessante Progetto multi-fondo (FESR-FSE), il cui nome non lascia dubbi: CambiaMenti Digitali. L’iniziativa punta infatti a gestire una delle principali esigenze del momento: l’impiego ottimale delle piattaforme digitali negli istituti scolastici. Per riuscirci si vuole operare, sia sul piano del rafforzamento della cultura digitale, che su quello tecnologico. A disposizione del Progetto ci sono 4 milioni di euro: 2.400.000 a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020 (acquisto di nuove tecnologie), e 1.600.000 provenienti dal Fondo Sociale Europeo (sviluppo di metodologie didattiche innovative).

Approfondimenti al sito https://www.agenziacoesione.gov.it/news_dai_programmi/cambiamenti-digitali/

EURegionsWeek 2021, Together for recovery: a breve aperte le iscrizioni al pubblico per la partecipazione

EURegionsWeek 2021, Together for recovery: a breve aperte le iscrizioni al pubblico per la partecipazione

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Venerdì 26 Marzo è scaduto il termine a disposizione di enti regionali e locali e delle associazioni per iscriversi al 19° EURegionsWeek, che si terrà dal 11 al 14 ottobre 2021 online sul tema “Together for recovery“. Gli Enti che hanno aderito animeranno la discussione su quattro temi, ossia: Transizione verde: per una ripresa sostenibile e verde; Coesione, dall’emergenza alla resilienza; Transizione digitale per le persone; Coinvolgimento civico, per un ripresa inclusiva, partecipativa ed equa.

Prossimamente saranno aperte le iscrizioni al pubblico per la partecipazione.

Info al link https://ec.europa.eu/newsroom/regio/item-detail

Green City Accord: Cesena è la prima città italiana ad aderire all’accordo verde

Green City Accord: Cesena è la prima città italiana ad aderire all’accordo verde

Staff

Del Green City Accord ne abbiamo già parlato, ma che pure in Italia ci fosse un Comune che intende prenderlo sul serio è una notizia che va data. E’ Cesena la prima città italiana ad aver aderito all’accordo verde, che vede le amministrazioni locali del vecchio continente impegnate a garantire alti livelli di: qualità dell’aria, qualità dell’acqua, rispetto della natura e della biodiversità, economia circolare, riduzione dell’inquinamento acustico. Anche Firenze e Torino hanno manifestato interesse. A quando il primo comune umbro?

Per informazioni visitare il sito https://www.aiccre.it/green-city-accord-cesena-la-prima-citta-italiana-ad-aderire-aspettiamo-anche-voi/

Dall’Europa all’Umbria 400 milioni per terremoto e pandemia: «Ecco come ne abbiamo beneficiato»

Dall’Europa all’Umbria 400 milioni per terremoto e pandemia: «Ecco come ne abbiamo beneficiato»

di Anna Fornaciari

Il programma Por Fesr 2014-2020 giunto alla conclusione. Il responsabile regionale Claudio Tiriduzzi: «Obiettivi del prossimo programma innovazione e sviluppo verde»

Il Programma Operativo Regionale 2014-2020 del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale ha da poco terminato i sette anni di programmazione, durante i quali ha dovuto far fronte ai danni arrecati dal terremoto del 2016 e dalla pandemia da Covid-19. Quanto menzionato ha comportato una riprogrammazione finanziaria che da 356.293.204 euro assegnati inizialmente alla Regione Umbria è passata ad un totale di 412.293.204 euro ed una rimodulazione degli obiettivi da inserire nel prossimo POR 2021-2027 per il rilancio economico regionale post-pandemico. Ne abbiamo parlato con responsabile regionale Claudio Tiriduzzi.

Cosa sono i POR FESR? Il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale corrisponde a risorse economiche che l’Unione Europea destina ai 27 Stati Membri per finanziare politiche di sviluppo nei settori extra-agricoli. Tali fondi vengono gestiti, guardando all’esperienza italiana, o a livello nazionale con Programmi Operativi Nazionali (PON), o a livello regionale con i Programmi Operativi Regionali (POR). I fondi FESR sono integrati con un cofinanziamento nazionale e regionale. «Per quel che riguarda la Regione Umbria, questa mette a disposizione il 15% del totale dei fondi – chiarisce Tiriduzzi –. In Umbria, come in molte altre regioni italiane ed europee, in questo momento stiamo gestendo il Fondo 2014-2020 che terminerà nel 2023 dal punto di vista della spesa, poiché quest’ultima per essere rendicontabile alla Commissione, dunque ammissibile, deve essere sostenuta entro il 31.12 del 2023. Inoltre, stiamo preparando il nuovo Programma Operativo Regionale umbro per il periodo 2021-2027 che dovrebbe prendere il via entro la fine dell’anno».

Il POR umbro nello specifico «Il Programma Operativo Regionale umbro 2014-2020 – prosegue il responsabile regionale – ha avuto come fine una serie di azioni incisive e d’impatto per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Tali obiettivi sono stati perseguiti attraverso l’individuazione di otto assi prioritari verso i quali sono stati indirizzati i fondi: ricerca e innovazione, crescita digitale, competitività delle piccole e medie imprese, energia sostenibile, ambiente e cultura, sviluppo urbano sostenibile, assistenza tecnica, e prevenzione sismica. Proprio quest’ultimo asse è divenuto di fondamentale importanza successivamente al sisma del 2016, a seguito del quale i fondi POR FESR sono stati aumentati di 56 milioni di euro. Per quanto riguarda invece il livello di attuazione del Programma Operativo Regionale 2014-2020 siamo arrivati nel Dicembre 2020 al 47% di fondi impegnati con progetti in essere e al 36% di progetti finiti e rendicontati – spiega Tiriduzzi -. Siamo in media con le altre regioni italiane sebbene ci sia un leggero ritardo, che però non preoccupa particolarmente poiché abbiamo tempo fino al 2023. È da tenere presente che il periodo iniziale risente della lentezza procedurale e burocratica per la selezione dei progetti, poi alla fine c’è uno “scatto”, grazie al quale l’Umbria è sempre rientrata nei tempi senza mai perdere fondi europei».

Pandemia nel POR 2021-2027? Relativamente all’emergenza pandemica, Tiriduzzi chiarisce come «nel corso del 2020 abbiamo eseguito una riprogrammazione del POR FESR a favore di interventi di ripresa post-pandemica, destinando 46 milioni di euro a misure di recupero. Questa manovra è però stata fatta in estate, quando sembrava che la seconda ondata fosse ancora lontana, ragion per cui vi sarà sicuramente una nuova programmazione. In dettaglio, i 46 milioni prima citati sono stati assegnati a provvedimenti per il sostegno del capitale circolante delle imprese (25 milioni) e ad interventi per il settore del turismo. L’idea iniziale era che il POR FESR 2014-2020 avrebbe dovuto contrastare gli effetti immediati della pandemia da Covid-19, mentre il 2021-2027 avrebbe dovuto dare rilancio all’economia umbra. In realtà, non essendo ancora fuori pericolo, molto probabilmente alcuni degli interventi del nuovo POR FESR saranno sempre indirizzati al contrasto degli effetti immediati della pandemia. In ogni caso, seguendo le indicazioni europee, il 70% delle risorse del nuovo POR saranno destinate a due obiettivi principali. Il primo, a cui riserveremo il 40% della dotazione, è quello di ricerca e innovazione per aumentare il livello innovativo delle imprese umbre. Il secondo obiettivo è uno sviluppo economico verde e sostenibile, a cui sarà destinato il 30% delle risorse. Senza dubbio, una somma ingente di fondi sarà infine rivolta alla salvaguardia della lotta contro la pandemia».

POR FESR, università ed istituti di ricerca. «Nell’ambito del primo obiettivo di ricerca ed innovazione, il ruolo delle università è e sarà fondamentale – afferma Tiriduzzi – Soprattutto nella creazione di partenariati pubblico-privati per stimolare l’attività di ricerca nelle imprese e l’innovazione tecnologica. Specificatamente, in accordo con le imprese umbre, tutti i centri di ricerca potranno beneficiare di finanziamenti per la ricerca industriale o applicata, che abbia effetti diretti sul sistema imprenditoriale e che ne incrementi il know-how», conclude Tiriduzzi.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea pubblicato in data 15 marzo 2021 su Umbria24.it

 

Quasi un milione e mezzo del Fondo sociale europeo investito per i minori perugini

Quasi un milione e mezzo del Fondo sociale europeo investito per i minori perugini

di Sara Calini

Il Comune di Perugia, come capofila della Zona Sociale 2, promuove il benessere minorile con diversi progetti finanziati dall’Unione Europea

Un investimento sociale. Per avvicinarsi al completo inserimento di ciascun individuo in società, l’UE impone, per la prima volta, un vincolo di utilizzo del 20%, del Fondo Sociale Europeo, da investire nell’Asse II. L’Umbria ha scelto di distinguersi da altre regioni, non utilizzando le risorse finanziarie per interventi preesistenti di politica del lavoro, ma destinando più del 23% ad un serie di nuovi servizi sociali attivi per l’area dell’infanzia e dell’adolescenza. Tra questi, un servizio di assistenza domiciliare ai minori. «Da vari anni – si legge nel progetto – si assiste ad un aumento significativo di fenomeni di frammentazione sociale sul tutto il territorio, in cui si rileva una forte conflittualità tra le generazioni. In tale contesto è necessario intervenire potenziando i servizi di sostegno alla famiglia con minori e promuovendo lo sviluppo di reti sociali di solidarietà». Secondo quanto dichiarato nelle schede di intervento regionali, è in questa ottica che agiscono i membri della Struttura “Servizio Programmazione della rete dei servizi sociali ed integrazione socio-sanitaria” umbri.

Perugia capofila Il Comune di Perugia, secondo criteri socio-demografici stabiliti a livello regionale, ha ottenuto una ingente parte di questi Fondi strutturali, con i quali ha finanziato il programma. In quanto Capofila, ha infatti il ruolo amministrativo delle risorse per la Zona Sociale 2, una delle 12 totali in cui è stato suddiviso il territorio umbro, per i Comuni di Perugia, Corciano e Torgiano. Al 2018 erano stati spesi 364.167,55 euro, pari al solo 28,57% dello stanziamento totale. Ciò a causa di alcuni inevitabili rallentamenti, dapprima dovuti ad un riassetto della struttura amministrativa regionale, e successivamente a causa della pandemia.

Aiuti concreti Le attività socio-educative e ricreative sono volte a contrastare differenti categorie di rischio per il minore e, in questo senso, coinvolgono anche le famiglie. Sono tre le principali linee di intervento. Innanzitutto, i laboratori per bambini, a domicilio e in sale apposite, organizzati in gruppi della stessa età, per nuclei con temporanee situazioni di fragilità. Poi le attività sportive, culturali e ludiche, svolte in forma singola o in piccoli gruppi, che rappresentano “Bisogni Educativi Speciali”. E, infine, laboratori articolati in gruppi di confronto e approfondimento su tematiche educative tra genitori con diverse competenze e culture. Tutti i servizi sono gestiti da personale esperto nelle relazioni socio-educative e nel sostegno delle figure genitoriali. Queste attività non si sono bloccate neanche durante la pandemia, poiché sono state prontamente rielaborate in moduli di piccoli gruppi controllati o con l’assistenza a distanza, ove possibile. L’accesso a questi servizi avviene attraverso l’invio di una segnalazione da parte dei Servizi Sociali del Comune Capofila che, dopo una verifica dei requisiti, autorizzano l’erogazione dell’intervento.

Per ulteriori informazioni in relazione al “Fondo Sociale Europeo 2014-20” per l’Umbria è possibile consultare il sito della Regione al link: https://www.regione.umbria.it/fse

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 15 marzo 2021 su Umbria24.it
La cultura fiorisce in Umbria: in arrivo nuovi finanziamenti europei per lo sviluppo degli ‘attrattori’

La cultura fiorisce in Umbria: in arrivo nuovi finanziamenti europei per lo sviluppo degli ‘attrattori’

di Sofyene Meddourene

Al via il bando finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale. C’è tempo fino al 15 aprile per partecipare

Un milione di euro è la somma che viene messa a disposizione per i professionisti del settore che saranno in grado di valorizzare i luoghi e gli edifici che più caratterizzano le città umbre. Il bando è “finalizzato allo sviluppo e alla valorizzazione degli attrattori culturali e naturali della Regione al fine di migliorare la loro accessibilità”. Per attrattori si intende l’insieme di “beni culturali, luoghi o istituti di cultura quali: musei, biblioteche, archivi, complessi storici o monumentali”; quelli coinvolti in questa iniziativa sono definiti nello specifico all’interno del bando, per ogni comune umbro interessato. L’elenco non è tuttavia vincolante e presenta la possibilità di coinvolgere nel progetto proposto attrattori non presenti nella lista che potrebbero trovare ugualmente collocazione all’interno del programma di sviluppo regionale.

I destinatari Il bando è rivolto ai liberi professionisti e alle piccole e medie imprese a patto che risultino iscritti al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura. L’adesione è estesa anche a soggetti che agiscono in regime di impresa, come fondazioni e associazioni, che devono comunque essere iscritti al Repertorio Economico Amministrativo. Tra i requisiti si specifica che la sede legale o l’unita operativa devono trovarsi in Umbria. Per partecipare basta compilare l’apposito modulo online e allegare il progetto che si intende proporre. Verrà poi attribuito un punteggio ad ogni progetto in base a diversi requisiti, come il tempo per il completamento e il costo; tra questi è previsto un bonus per le imprese a maggioranza under 35 e per quelle che rispettano l’equilibrio di genere. La domanda di partecipazione potrà essere presentata a partire dal 15 marzo.

Scarica qui il testo del bando

I dettagli I progetti già realizzati Il bando si colloca all’interno del Programma Operativo Regionale 2014-2020 (POR) ed è finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Il POR si pone tra i vari obiettivi quello di fornire un sostegno attivo alle imprese operanti nel sistema economico-produttivo umbro favorendo la competitività fra le PMI, l’innovazione e la crescita. Negli anni passati il Programma Operativo Regionale ha già contribuito alla realizzazione di piani per la valorizzazione e lo sviluppo degli attrattori culturali del territorio umbro; tra i progetti vincitori si annoverano: la riqualificazione dell’area archeologica di Carsulae nel ternano, il recupero della cinta muraria di Amelia, il restauro del Palazzo dei Consoli a Gubbio e il completamento del Museo Regionale delle Ceramiche a Deruta.

Per informazioni e modalità di partecipazione: https://www.regione.umbria.it/in-evidenza3/-/asset_publisher/FjoPSEWf0apR/content/bando-sostegno-progetti-imprese-culturali-e-creative?inheritRedirect=false

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 15 marzo 2021 su Umbria24.it

Fondo sociale europeo: da Bruxelles oltre 118 milioni per sostenere lo sviluppo dell’Umbria

Fondo sociale europeo: da Bruxelles oltre 118 milioni per sostenere lo sviluppo dell’Umbria

di Marco Sollevanti

Numerosi i bandi di cui è possibile approfittare e i progetti già realizzati, mentre già si guarda al futuro.

Il Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo (POR FSE) definisce le linee guida e la ripartizione dei fondi per progetti sul coinvolgimento attivo delle persone nella crescita e nel miglioramento delle realtà locali. Per il periodo 2014-2020, sono stati stanziati più di 237 milioni di euro, metà da fondi regionali e metà direttamente dalla Commissione europea. I progetti finanziati sono realizzati in collaborazione con enti, istituti e associazioni pubbliche e private. Devono rispondere a cinque bisogni prioritari chiamati assi. Si tratta di: occupazione (con una dotazione di 77 milioni), inclusione sociale e lotta alla povertà (67 milioni), istruzione e formazione (75 milioni), capacità amministrativa (7 milioni), assistenza tecnica (9 milioni). I destinatari sono le categorie più deboli e svantaggiate, quelle che si affacciano al mondo del lavoro o che passano un momento di difficoltà, come disoccupati, disabili, studenti e lavoratori a termine.

I bandi ancora aperti «Il Fondo Sociale Europeo investe sulle persone» si legge nel POR. Al centro dell’attenzione, infatti, c’è il prezioso capitale umano di ciascun cittadino, da valorizzare consolidando il sistema della formazione e allargandone l’accesso. A tal proposito, fino al 23 aprile 2021 gli organismi di formazione pubblici e privati potranno partecipare all’avviso UPGRADE. In palio ci sono finanziamenti per piani formativi sullo sviluppo delle competenze digitali di adulti tra i 18 e i 65 anni. Parliamo di competenze utili per futuri impieghi e per la riqualificazione professionale. Non è questa l’unica opportunità. Spazio anche a interventi di politiche attive del lavoro, come l’orientamento specifico in base alle competenze individuali, i servizi di accompagnamento al lavoro e gli incentivi all’assunzione per le imprese. In relazione a ciò, è attivo fino al 31 marzo 2021 l’avviso UMBRIATTIVA REIMPIEGO.

Le cifre e il Covid Stato di attuazione del POR Rispetto alla dotazione iniziale di 237 milioni di euro, al 31 dicembre 2020 risultano spesi in maniera certificata poco più di 80 milioni, pari al 34% del totale. Queste cifre, però, non tengono conto della corposa riprogrammazione causa Covid-19. In particolare, la Regione ha deciso di spostare circa 53 milioni sugli assi occupazione, lotta alla povertà e istruzione. L’obiettivo è garantire la ripartenza del sistema economico-sociale umbro. Sono stati quindi avviati una serie di interventi per sostenere, fra le altre misure, il reinserimento occupazionale post-emergenza, l’iscrizione dei ragazzi ai centri estivi 2020, i servizi educativi per bimbi fino a 6 anni, la sanificazione delle scuole, le borse di studio dell’Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario, le spese per il personale sanitario impegnato nella lotta al virus, le attività sociali a distanza o a domicilio per i diversamente abili. In ogni caso, c’è tempo fino al 2023 per la piena attuazione del POR.

I progetti già finanziati «Investiamo nel tuo futuro», afferma il POR. Del resto, uno degli interventi di eccellenza, riconosciuto dal Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca, riguarda proprio la formazione dei giovani. È il caso dell’Istituto Tecnico Superiore Umbria Academy. Grazie al Fondo Sociale, chi ha un diploma di scuola media può, in modo totalmente gratuito, proseguire gli studi e specializzarsi in settori tecnici che risultano strategici per la nostra Regione. Secondo dati ministeriali, l’80% dei diplomati all’Umbria Academy trova subito lavoro. Diversi progetti si sono poi concentrati sull’inclusione sociale dei soggetti più svantaggiati. In tal senso, la Regione ha collaborato con i Comuni e ha finanziato piani per aiutare le donne a conciliare vita privata e lavoro e a trovare più facilmente un impiego. L’attenzione si è concentrata anche sui diversamente abili, con programmi di assistenza, accompagnamento all’occupazione, sostegno a un’esistenza autonoma e indipendente.

Uno sguardo al futuro: il POR 2021-2027 La programmazione del Fondo Sociale si aggiorna ogni sette anni. La Commissione europea punta all’adozione del nuovo regolamento generale sui fondi europei regionali 2021-2027 entro questa estate. Stando alle prime bozze, l’intenzione è dare vita al Fondo Sociale Europeo Plus. Sostituirà quello attuale e incorporerà i già esistenti programmi europei per gli indigenti, per l’impiego giovanile, per l’occupazione e l’innovazione sociale. In risposta ai drammatici effetti dell’emergenza Covid-19, si cercherà di migliorare l’efficienza e la velocità nell’attuazione concreta degli interventi. In linea con gli obiettivi di un’Europa più sociale, più intelligente, più verde e più vicina ai cittadini, il Fondo Sociale Europeo Plus contribuirà a ridurre i livelli di povertà e aumenterà le possibilità di accesso alla formazione e al lavoro. Particolare attenzione sarà rivolta all’inclusione sociale delle classi più deboli e all’inserimento lavorativo dei giovani. Per quanto riguarda l’Umbria, lo scorso marzo la Giunta Regionale ha approvato il Quadro Strategico 2021-2027. Le linee guida in esso contenute consentiranno di elaborare il POR non appena la Commissione europea avrà adottato il relativo regolamento.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 15 marzo 2021 su Umbria24.it

‘Città attiva’, Foligno e la battaglia contro l’esclusione sociale coi fondi Ue. Come gli enti pubblici gestiscono i fondi strutturali per appianare le disuguaglianze all’interno del territorio

‘Città attiva’, Foligno e la battaglia contro l’esclusione sociale coi fondi Ue. Come gli enti pubblici gestiscono i fondi strutturali per appianare le disuguaglianze all’interno del territorio

di Matilde Mencarelli

Il Programma Operativo Nazionale (P.O.N.) Inclusione 2014-2020 si pone come obiettivo quello di creare, a livello nazionale, un modello di welfare basato sull’inclusione attiva, ovvero migliorare i servizi pubblici territoriali per renderli più facilmente accessibili alle persone svantaggiate. Il programma rientra in quel grande ambito della Politica di Coesione dell’Unione Europea che ha come principale finalità la di riduzione le disparità di sviluppo fra i territori dei paesi membri e riequilibrare le opportunità socio-economiche dei cittadini europei.

Azione pratica degli enti territoriali L’ampiezza del territorio nazionale quale ambito del PON, comporta problematiche di gestione e nell’attuazione e per massimizzare gli effetti della sua efficacia si è deciso di dividere il Paese in Ambiti territoriali che separano le attuali province in più piccole aree sub-provinciali. Il Comune di Foligno, in qualità di capofila del distretto n. 8 in Umbria, ha risposto agli avvisi a tema “inclusione sociale” del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali rivolti agli Ambiti territoriali, per potenziare i servizi sociali dedicati ai beneficiari delle misure di sostegno al reddito e per sostenere gli interventi di inclusione attiva e di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale e attivazione lavorativa loro rivolti.

Due contratti In particolare, sono stati stipulati due contratti con il Ministero. Il primo nel 2017, con un finanziamento di 679.800 euro, mentre il secondo nel 2020 di 243.461 euro; fondi che sono stati o verranno utilizzati per il Piano regionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alle povertà. Principale obiettivo è raggiungere come Livello Essenziale, la presenza di un assistente sociale che eroghi servizi garantiti ogni 5.000 abitanti, come previsto dal decreto ministeriale per tutto il territorio nazionale. La platea beneficiaria cui si riversano i progetti e le iniziative del finanziamento è composta dai cittadini che rientrano nel Reddito di Inclusione e di Cittadinanza e, in parte residuale, da tutti coloro che usufruiscono del servizio di segretariato sociale: livello essenziale di assistenza da garantire ai cittadini istituito in ogni Ambito territoriale.

Sostegno di inclusione attiva Nell’attuale ciclo di programmazione 2014-2020 (che finirà nel 2023) la priorità del Sostegno di Inclusione Attiva è stato il rafforzamento dei servizi sociali, ovvero: servizi di segretariato sociale e servizi informativi all’utenza, che il Comune di Foligno ha messo in pratica attraverso l’assunzione di 6 unità di personale per un totale di 471.900 euro; ed attività di informazione, comunicazione e dotazione strumentale informatica per un totale di 30.000 euro. Per eliminare le disparità sociali, il Comune ha espletato anche gli interventi socio educativi e di attivazione lavorativa sotto forma di tirocini e borse di lavoro per i beneficiari SIA per un totale di 169.200 euro. Inoltre, per il personale dei centri per l’impiego, dei servizi per la salute, l’istruzione e la formazione i fondi sono stati spesi per una formazione congiunta e permanente degli operatori dei servizi sociali-territoriali per un totale di 8.700 euro.

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 15 marzo 2021 su Umbria24.it

Efficientamento energetico: «Umbria sempre più in linea con le direttive europee»

Efficientamento energetico: «Umbria sempre più in linea con le direttive europee»

di Carmine Iorio

L’ Umbria, verde ed europea, verso il 2050. Il Por Fesr 2014-2020 ha destinato il 13,6% delle risorse per l’energia sostenibile. Maria Ruggiero, responsabile della sezione “Interventi di sviluppo sostenibile” della Regione Umbria, e il dirigente Andrea Monsignori della Regione Umbria ne spiegano le implicazioni. «La centralità della tematica ambientale – dice Ruggiero – è riconosciuta a livello mondiale e rappresenta la sfida da affrontare, anche sul piano sociale ed economico, per conseguire lo sviluppo sostenibile volto a salvaguardare e assicurare il benessere delle prossime generazioni».

Sviluppo sostenibile «Con l’Accordo di Parigi e l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile – prosegue Ruggiero -, è stata sancita l’inderogabile necessità di proiettarsi verso un modello di economia circolare, attenta all’uso efficiente delle risorse e proiettata verso la mitigazione del cambiamento climatico. L’Unione Europea, con la legge sul clima del 2018 (regolamento UE 2018/1999), ha formalizzato il proprio impegno a conseguire la transizione, entro il 2050, verso un sistema energetico sostenibile, competitivo e decarbonizzato che trovi fondamento, tra gli assi prioritari, nell’efficienza energetica. A livello italiano, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima 2030 (PNIEC) si pone l’obiettivo di realizzare una nuova politica energetica che assicuri la piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio nazionale e accompagni tale transizione. L ’efficientamento energetico è uno degli obiettivi prioritari di tale politica. La Regione Umbria ha fatto propria la sfida per una crescita sostenibile, inclusiva e intelligente indirizzata alla “crescita verde”, da conseguire anche attraverso la transizione verso l’economia a bassa emissione di carbonio che richiede, tra le priorità, capacità di investimento in interventi di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico. Già dal 2011, la Regione Umbria ha indirizzato l’azione del Programma di sviluppo regionale POR FESR 2007 – 2013 in materia di energia destinando specifiche risorse per l’efficientamento energetico degli edifici destinati ad uso pubblico (scuole, municipi, strutture sanitarie, uffici, centri sportivi, edifici culturali…) e per l’illuminazione pubblica. Queste azioni, quantificabili in oltre 14 milioni di euro, hanno consentito l’efficientamento di 35 edifici e 72 progetti di illuminazione. I benefici ambientali di tali investimenti sono quantificabili in 1.400 ton/anno di emissioni di CO2 evitate oltre a significativi risparmi economici dovuti alla conseguente riduzione della spesa energetica. Tali investimenti hanno riguardato anche l’edilizia residenziale pubblica: con 118 interventi per circa 8 milioni di euro, la cui valenza, oltre che economica e ambientale, è data dall’intrinseca funzione sociale», conclude Ruggiero.

Il Progetto e gli interventi effettuati Il Programma Operativo regionale FESR (Fondo europeo sviluppo regionale) 2014-2020 della Regione Umbria mette a disposizione 412.293.204 euro di cui 55.960.120 impiegati nell’energia sostenibile. Gli obiettivi e le azioni (consultabili al link Asse IV – Energia sostenibile – Regione Umbria) prevedono una riduzione dei consumi energetici anche attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili. A questo riguardo, Andrea Monsignori, dirigente del Servizio Energia, Ambiente, Rifiuti della Regione Umbria, afferma che «in continuità con la politica energetica europea e nazionale, l’attuale programmazione FESR ha destinato oltre 28 milioni di euro, di cui 55 milioni per la prosecuzione delle azioni di efficientamento energetico. Tali somme – prosegue Monsignori – ̒seppur considerevoli, consentono di soddisfare solo parzialmente il fabbisogno di efficientamento dell’intero parco immobiliare pubblico del territorio umbro. Infatti, è noto che le strutture immobiliari pubbliche, per la loro destinazione d’uso e per l’età costruttiva, hanno significative esigenze di interventi per il miglioramento della loro prestazione energetica, con conseguenti benefici ambientali di riduzione delle emissioni climalteranti, oltre che di risparmi economici».

La sfida del domani «L’efficientamento degli edifici e quindi la riduzione dei consumi energetici è la vera sfida da affrontare – afferma il dirigente -. È infatti noto che negli edifici pubblici e privati viene utilizzato il 40% dell’energia consumata, il rimanente è ascritto ai trasporti e all’industria, ed è prodotta da fonti fossili o rinnovabili. Quest’ultime certamente utili alla de-carbonizzazione dell’economia e quindi per il contrasto ai cambiamenti climatici, ma non tutte “pulite” per la qualità dell’aria o del paesaggio. L’efficienza energetica è l’obiettivo da perseguire nei prossimi anni tenuto conto che, come sancito nella politica energetica europea e nazionale, è da ritenersi equiparabile ad una fonte di energia a sé stante e deve essere considerata una delle priorità verso cui indirizzare le scelte di investimento. La Regione Umbria è e sarà impegnata a perseguire tale obiettivo anche integrando diverse fonti finanziare».

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 15 marzo 2021 su Umbria24.it

Trzin, Slovenia: il progetto dell’Azum Institute e l’arte che aiuta a crescere

Trzin, Slovenia: il progetto dell’Azum Institute e l’arte che aiuta a crescere

Staff

Ecco un altro progetto finanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), ma con prevalenti finalità sociali. Si tratta di un’iniziativa realizzata dall’Azum Institute di Trzin in Slovenia, che permette ai bambini, a partire da quelli più fragili, di esprimere al meglio il loro lato artistico. Danza, teatro, musica: ogni espressione artistica va bene se serve a sviluppare la creatività e l’autostima dei cittadini di domani. Inoltre, alcuni dei prodotti dei piccoli artisti sono presentati ogni lunedì nel Centro culturale di Trzin, da metà marzo 2021 fino alla fine del 2022.

Info al link https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2021/03/15-03-2021-slovenia-gets-in-on-the-act-to-help-children-with-special-needs

Al lavoro per una rete nazionale di monitoraggio e informazione progetti su ambiente e sviluppo sostenibile

Al lavoro per una rete nazionale di monitoraggio e informazione progetti su ambiente e sviluppo sostenibile

Staff

Perché non creare una rete nazionale di monitoraggio ed informazione su tutti i progetti che in Italia sono stati finanziati con fondi europei e che riguardano l’ambiente e lo sviluppo sostenibile? A questo obiettivo stanno lavorando Lunaria e Monithon, due associazioni molto impegnate nel coinvolgimento della società civile, con il sostengo della Commissione europea e di OpenCoesione. Tanti i vantaggi che deriverebbero dalla presenza di una rete del genere, in termini di maggiore consapevolezza e di migliore utilizzo dei fondi europei impiegati per interventi, ormai irrinunciabili oltre che strategici, sull’ambiente e sul suo utilizzo sostenibile. Ad aprile e maggio sono previsti due eventi per fare il punto sul percorso compiuto.

Per approfondire si rimanda al sito https://opencoesione.gov.it/it/news/rete-monithon-ambiente/

Aperto fino al 23 aprile il bando Partnership per le città sostenibili

Aperto fino al 23 aprile il bando Partnership per le città sostenibili

Staff

E’ aperto, e lo rimarrà fino al 23 aprile 2021, il bando della Commissione europea: Partnership per le città sostenibili (Partnership for sustainable cities – EuropeAid/171273/DH/ACT/Multi). L’obiettivo del programma è sostenere progetti di cooperazione decentrata tra città europee e città dei paesi partner del sud del mondo, che puntino a dare attuazione all’obiettivo 11 dell’Agenda delle Nazione Unite sullo sviluppo sostenibile. Quindi: buon governo, Green deal, nuova occupazione, servizi municipali sostenibili, digitalizzazione della pubblica amministrazione, il tutto da realizzarsi in stretta cooperazione tra realtà locali. A disposizione ci sono circa 40 milioni di euro.

Informazioni al link https://cor.europa.eu/it/news/Pages/2021-call-for-proposals-of-the-partnership-for-sustainable-cities.aspx

 

Europa e pandemia: si riunisce domani la Commissione del Parlamento europeo per lo sviluppo regionale

Europa e pandemia: si riunisce domani la Commissione del Parlamento europeo per lo sviluppo regionale

Staff

Il 16 marzo si riunisce la Commissione del Parlamento europeo per lo sviluppo regionale per trattare nuovamente il tema dell’utilizzo dei due strumenti messi a disposizione per gli enti del territorio dalla UE (CRII e CRII+) per fronteggiare la pandemia (dell’argomento si era già occupata il 24 febbraio scorso). Questa volta sarà il turno della regione francese della Provenza, Alpi e Costa Azzurra, della belga Vallonia e del Voivodato della Grande Polonia. I rispettivi rappresentati presenteranno ai parlamentari europei le esperienze delle loro realtà territoriali.

Maggiori informazioni al sito https://www.europarl.europa.eu/committees/it/hearing-on-the-covid-crisis-and-the-impl/product-details/20210303CAN59988

Vidini, Bulgaria: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per contrastare le difficoltà abitative

Vidini, Bulgaria: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per contrastare le difficoltà abitative

Staff

Dalla Bulgaria giunge un interessante esempio di come il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) possa essere impiegato anche per finalità sociali. Succede nella cittadina di Vidin, dove entro la primavera del 2023 saranno costruite 37 nuove abitazioni per ospitare persone che hanno gravi problemi di alloggio. Il progetto, finanziato dal Programma Regions in Growth 2014-2020 FESR, punta più in generale a contrastare lo spopolamento dei centri urbani, causato soprattutto dall’emigrazione di giovani in cerca di migliori opportunità. Come è accaduto a Vidin, passata da circa 162 000 abitanti nel 1985 a 85 000 nel 2018.

Informazioni al link https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2021/03/03-12-2021-vidin-bulgaria-takes-care-of-its-most-vulnerable-residents

 

La politica di coesione per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile

La politica di coesione per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile

Staff

Anche se l’8 marzo è passato, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) non si dimentica delle donne. Fino ad oggi, infatti, nell’ambito della dotazione 2014-2020, sono stati investiti circa 1,3 miliardi di euro solo per progetti a favore di edilizia per l’accoglienza della prima infanzia e la conciliazione famiglia-lavoro. Il FESR, inoltre, finanzia iniziative volte a promuovere l’imprenditoria femminile, anche in forma di nuove start-up. Altre misure di sostegno riguardano il superamento del gender gap nei settori della ricerca e innovazione, delle nuove tecnologie e delle infrastrutture sociali.

Info al sito https://ec.europa.eu/newsroom/regio/item-detail.cfm?item

 

Emilia-Romagna: il progetto Clust-ER a supporto delle industrie Culturali e Creative della regione

Emilia-Romagna: il progetto Clust-ER a supporto delle industrie Culturali e Creative della regione

di Staff

Una buona pratica molto interessante la ritroviamo in Emilia-Romagna, dove con il POR FESR 2014-2020 è stato finanziato il progetto Clust-ER a supporto delle industrie Culturali e Creative della regione. In particolare, si tratta di 7 Cluster che operano nei principali settori produttivi legati alla cultura, ossia: fashion; made in Italy e design system; beni culturali; turismo, eventi e riattivazione urbana; editoria, communication e new media; entertainment (cinema, musica, teatro, performing arts, gaming…). Su questi settori produttivi, che costituiscono quasi il 15% di tutte le imprese dell’Emilia-Romagna, convergono molte delle politiche di sviluppo e d’innovazione regionali. Il progetto Cluster-ER interviene per soddisfare le comuni esigenze formative, di ricerca e di coordinamento, potenziando così le capacità produttive dell’intero comparto.

Maggiori info al link https://www.agenziacoesione.gov.it/news_dai_programmi/clust-er/

Le Regioni siano protagoniste nel rilancio del paese: il messaggio della Presidente Tesei, Conferenza delle Regioni

Le Regioni siano protagoniste nel rilancio del paese: il messaggio della Presidente Tesei, Conferenza delle Regioni

di Staff

Le Regioni devono essere protagoniste del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e della nuova fase di rilancio del paese. Questo il messaggio della presidente Donatella Tesei, a capo della delegazione della Conferenza delle Regioni ricevuta in audizione alla 5° e 14° Commissione del Senato. La Tesei, dopo aver ricordato le competenze che la Costituzione affida alle regioni italiane, ha sottolineato come il Recovery Plan, il REACT EU e la Programmazione 2021-2027 siano tre strumenti intrinsecamente legati tra loro, e che per una loro efficace attuazione serve una strategia condivisa Stato-Regioni. Entrando nel merito, questi i temi chiave per le regioni: snellire, semplificare e razionalizzare norme e procedimenti (in particolare in materia di spesa); riforma del codice degli appalti; nuovo Piano di rafforzamento amministrativo; Fondo rotativo per la progettazione.

Per approfondimenti http://www.regioni.it/comunicato-stampa/2021/03/01/pnrr-audizione-conferenza-regioni-al-senato-629923/

Pubblicato il primo numero di #Cohesion, Web Magazine sulle politiche di coesione

Pubblicato il primo numero di #Cohesion, Web Magazine sulle politiche di coesione

di Staff

E’ uscito il primo numero di #Cohesion, il Web Magazine sulle politiche di coesione dell’Agenzia per la coesione territoriale. La pubblicazione, disponibile gratuitamente online, è divisa in tre sezioni: la prima dà conto delle attività dell’Agenzia, la seconda dei progetti realizzati attraverso i PON (Programmi operativi nazionali) ed i POR (Programmi operativi regionali), mentre la terza riguarda la cooperazione territoriale ed i Programmi Iterreg. Si tratta di uno strumento molto utile per mantenersi aggiornati sull’attuazione in Italia della politica europea di coesione, e che dimostra l’importanza della comunicazione sui fondi strutturali al fine di farne comprendere al grande pubblico l’utilità e l’importanza.

Consultazione al sito https://www.agenziacoesione.gov.it/comunicazione/pubblicazioni/cohesion-magazine/

 

#ESIFOpendata: Open Data Platform per la politica di coesione europea. I dati

#ESIFOpendata: Open Data Platform per la politica di coesione europea. I dati

di Staff

Open Data Platform (#ESIFOpendata) è il sito Internet dove sono riportati in modo semplice e chiaro i principali dati relativi alla politica di coesione dell’Unione europea. Una notizia incoraggiante che si può trarre dalla lettura della Piattaforma è l’accelerazione delle spese dei fondi strutturali avvenuta nel 2020. Circa il 52% (ossia 251 miliardi) del totale degli stanziamenti 2014-2020 (corrispondenti a 482 miliardi) sono stati impegnati e spesi. La Commissaria Elisa Ferreira si è detta perciò fiduciosa che entro la fine del 2023 (scadenza entro la quale devono concludersi tutte le azioni del settennato 2014-2020) l’intero budget sarà adeguatamente allocato. Tra i paesi più virtuosi: Svezia, Grecia, Bulgaria, Cipro, Finlandia, Portogallo e Olanda. L’accelerazione nella spesa è dipesa anche dalle misure straordinarie contro la pandemia che hanno consentito l’acquisto con fondi europei di: 2,4 miliardi di presidi personali protettivi, 4.500 respiratori, 5.000 posti letto aggiuntivi.

Per approfondire https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2021/03/03-01-2021-eu-cohesion-policy-investment-spending-in-projects-accelerated-in-2020-up-to-eur251-billion

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per la ricerca: il caso dell’Istituto per le Nanotecnologie e le Fonti di Energia Alternativa dell’Università rumena di Costanza

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per la ricerca: il caso dell’Istituto per le Nanotecnologie e le Fonti di Energia Alternativa dell’Università rumena di Costanza

di Staff

Grazie ad un finanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, alcuni studenti e ricercatori dell’Istituto per le Nanotecnologie e le Fonti di Energia Alternativa dell’Università rumena di Costanza, parteciperanno al progetto EITRM-OUC (che proseguirà sino a giugno 2023) nell’ambito del consorzio sulle materie prime creato dall’Istituto Europeo per l’Innovazione e le Tecnologie. Le attività puntano a far progredire le ricerca nel campo delle materie prime e delle nanotecnologie e a favorire la nascita di nuove iniziative imprenditoriali gestite da giovani ricercatori.

Per approfondimenti https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2021/02/26-02-2021-constanta-university-focuses-on-the-little-things

 

Parte oggi la seconda edizione della Settimana europea delle Strategie Macroregionali

Parte oggi la seconda edizione della Settimana europea delle Strategie Macroregionali

di Staff

Si apre oggi alla presenza della Commissaria europea Elisa Ferreira, responsabile per la politica di coesione e le riforme, la seconda edizione della Settimana europea delle Strategie Macroregionali. L’evento si terrà in video-conferenza dal 1° al 5 marzo ed avrà quale motto “Reconnect, Rethink, Recover”. Le Strategie macroregionali europee sono attualmente 4 (Adriatica-ionica, Alpina, Mar Baltico e Danubio) e costituiscono un utile strumento per le regioni che vi partecipano per definire line di azione comuni e convogliare fondi europei per realizzarle.

Info al link https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2021/02/26-02-2021-reconnect-rethink-recover-commissioner-ferreira-participates-to-the-2nd-eu-macro-regional-strategies-week-eumrsweek

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR): Italia principale beneficiario 2014-2020

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR): Italia principale beneficiario 2014-2020

di Staff

Dai dati pubblicati nel sito della Commissione europea sui Fondi strutturali e di investimento (SIE), risulta che, relativamente al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), l’Italia con 9.566 milioni di euro, è il principiale beneficiario nel settennio di programmazione 2014-2020. Tuttavia, con il 36% di fondi spesi al 26 febbraio 2021, si colloca al 23° posto nella graduatoria dei Paesi membri.

Fonte https://cohesiondata.ec.europa.eu/funds/erdf#

 

Progetto SIGaTer: valorizzare terreni incolti e favorire l’occupazione

Progetto SIGaTer: valorizzare terreni incolti e favorire l’occupazione

di Staff

I Comuni, anche quelli piccolissimi, possiedono spesso un bene tanto prezioso quanto dimenticato: i terreni incolti ed abbandonati. Il progetto SIGaTer, finanziato dal Programma Operativo Complementare al PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, si occupa proprio di questo, valorizzando tali spazi al fine di trasformarli in opportunità occupazionali soprattutto per i giovani. SIGaTer, aperto ai Comuni delle regioni del Sud Italia (sono oltre 700 le comunità locali attualmente coinvolte), è dotato di un sito Internet costantemente aggiornato sugli sviluppi del progetto.

Per info https://www.agenziacoesione.gov.it/news_dai_programmi/progetto-sibater/

Fondo di Solidarietà dell’Unione europea: stanziamento per ricostruire le strutture danneggiate della Provence-Alpes-Côtes d’Azur colpita dalla tempesta Alex

Fondo di Solidarietà dell’Unione europea: stanziamento per ricostruire le strutture danneggiate della Provence-Alpes-Côtes d’Azur colpita dalla tempesta Alex

di Staff

Ieri la Commissione europea ha autorizzato uno stanziamento del Fondo di Solidarietà dell’Unione europea (EUSF) per sostenere i costi della ricostruzione delle strutture gravemente danneggiate nella regione francese della Provence-Alpes-Côtes d’Azur in seguito delle devastazioni causate nell’ottobre 2020 dalla tempesta Alex. L’EUSF, creato nel 2002, in seguito alle inondazioni di diverse aree dell’Europa centrale, fino ad oggi è intervenuto con sussidi per di oltre 6 milioni di euro. L’intervento più consistente (per circa 1,2 milioni di euro) ha riguardato il terremoto del centro Italia del 2016.

Maggiori info al sito https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2021/02/23-02-2021-la-solidarite-de-l-ue-en-action-le-fonds-de-solidarite-de-l-ue-verse-une-avance-de-6-millions-d-euros-a-la-france-afin-de-reparer-les-degats-causes-par-la-tempete-alex-en-octobre-2020

Impiego FESR: i dati dell’Umbria

Impiego FESR: i dati dell’Umbria

di Staff

Dagli ultimi dati disponibili sul sito della Commissione europea relativi all’impiego dei Fondi strutturali e di investimento europei, risulta che relativamente al Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR), dei 412.293.204 euro destinati all’Umbria ne sono stati impegnati 229.456.934 (56%) e spesi 115.405.930 (28%) (dati Umbria https://cohesiondata.ec.europa.eu/programmes/2014IT16RFOP019#).

Le cifre sono al di sotto della media nazionale, che fa registrare il 100% degli impegni (circa 31,5 miliardi) e ed il 36% dei fondi spesi (circa 11,3 miliardi) (dati nazionali https://cohesiondata.ec.europa.eu/countries/IT).

Fondi europei di sviluppo regionale: la storia di successo dell’impresa danese Pernille Bülow

Fondi europei di sviluppo regionale: la storia di successo dell’impresa danese Pernille Bülow

di Staff 

Una storia di doppio successo grazie ai Fondi europei di sviluppo regionale viene dalla piccola cittadina danese di Svaneke. Qui l’impresa Pernille Bülow, che produce vetro soffiato (lampadari, vasi, oggetti di cristallo) dal 1989, grazie ad un progetto finanziato con fondi europei utilizza come materia prima gli scarti di contenitori per prodotti sanitari (in particolare fialette per l’insulina) risparmiando sui costi di fornitura. Quindi, per fondere il vetro impiega forni tecnologicamente avanzati, che riducono di oltre il 60% la produzione di CO2. E le lampade sono bellissime.

Info al link https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2021/02/22-02-2021-stories-from-the-regions-the-eu-makes-bornholm-greener-denmark

CRII e CRII+ per fronteggiare la pandemia: domani la discussione della Commissione per lo sviluppo regionale

CRII e CRII+ per fronteggiare la pandemia: domani la discussione della Commissione per lo sviluppo regionale

di Staff

Il 24 febbraio si riunisce la Commissione del Parlamento europeo per lo sviluppo regionale. Il tema in discussione è come le regioni europee hanno utilizzato i due strumenti messi a disposizione dalla UE (CRII e CRII+) per fronteggiare la pandemia. Il CRII ha consentito di mobilitare risorse dei fondi regionali non spese nei settori della salute e del sostegno al lavoro, mentre CRII+ ha favorito impieghi flessibili dei fondi strutturali e di investimento europei. I lavori della Commissione si possono seguire in diretta streaming.

Ulteriori info al sito https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20210222IPR98346/hearing-on-the-implementation-of-the-crii-in-eu-regions

Cooperazione transfrontaliera: la rete ENI CBC

Cooperazione transfrontaliera: la rete ENI CBC

di Staff

European Neighbourhood Instrument Cross-Border Cooperation (ENI CBC) è la rete che rende possibile conoscere nomi, obiettivi e attività di oltre 900 progetti di cooperazione transfrontaliera attualmente in esecuzione e che presentano un budget complessivo di 1,7 miliardi di euro. Alla rete partecipano oggi 3.502 organizzazioni europee e non, con l’intento di stimolare l’economia, trasferire le conoscenze e combattere i cambiamenti climatici. Un’ottima opportunità per chi volesse inserirsi.

Per approfondire si rimanda al sito https://tesim-enicbc.eu/

Smart Regions: il caso Venizy

Smart Regions: il caso Venizy

di Staff

A proposito di Smart Regions, un esempio interessante è quello della piccola cittadina di Venizy, situata nella Borgogna francese. Grazie ad un progetto finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 2014-2020) è stato attivato un impianto energetico alimentato a trucioli di legno, che sopperisce alle esigenze di buona parte degli edifici, pubblici e privati del paese. Inoltre, impiegando materiali organici del territorio, la centrale contribuisce sia alla riduzione della Co2, sia alla crescita dell’economia locale.

Per approfondire https://ec.europa.eu/regional_policy/en/projects/France/a-french-municipality-in-bourgogne-at-the-forefront-of-the-energy-transition

Pubblicato il rapporto “Interreg response to migration challenges”

Pubblicato il rapporto “Interreg response to migration challenges”

di Staff

In occasione dei 30 anni dal lancio del Programma Interreg (che finanzia iniziative tra regioni europee) l’Unione europea pubblica il rapporto “Interreg response to migration challenges” (https://www.interact-eu.net/library#3230-interreg-response-migration-challenges), nel quale si dà conto di 18 progetti realizzati grazie ai fondi Interreg e che si propongono quali buone pratiche nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione di cittadini extra-comunitari. Un’ottima fonte di ispirazione anche per l’Umbria, che non compare tra le regioni citate nel rapporto.

Il Green City Accord per rendere le nostre città più pulite, sane e vivibili

Il Green City Accord per rendere le nostre città più pulite, sane e vivibili

di Staff

Ci sembra importante segnalare una nuova iniziativa che ha preso piede da poco: il Green City Accord. Lanciato dalla Commissione europea lo scorso ottobre in occasione dell’European Week of Regions and Cities, si tratta di una piattaforma aperta a tutti i comuni della UE e finalizzata a rendere le nostre città più pulite, sane e vivibili. Cinque gli ambiti d’azione: aria, acqua, natura e biodiversità, economia circolare e rifiuti, rumori. I Comuni aderenti si impegnano a fissare traguardi di sostenibilità ambiziosi in linea con il Green Deal. Il vantaggio per le municipalità, oltre ad operare nella giusta direzione, è quello di beneficiare di informazioni, contatti, know-how e opportunità legati alla partecipazione a questa nuova iniziativa.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito https://ec.europa.eu/environment/topics/urban-environment/green-city-accord_en

 

Migliorare la sostenibilità e l’accessibilità dei siti di patrimonio culturale

Migliorare la sostenibilità e l’accessibilità dei siti di patrimonio culturale

di Staff

Forse non tutti ricordano il Progetto Interreg SHARE (http://www.sviluppumbria.it/-/al-via-il-progetto-share-per-la-sostenibilita-del-patrimonio-culturale-nei-centri-urbani), coordinato dalla nostra Regione (Sviluppumbria), conclusosi con la presentazione dei risultati il 15 settembre 2020. Lo scopo è stato elaborare nuovi metodi per migliorare la sostenibilità e l’accessibilità dei siti di patrimonio culturale urbano in sei regioni europee (Italia, Spagna, Croazia, Ungheria, Romania e Svezia). A questo fine sono stati sviluppati piani innovativi per la gestione di beni culturali e popolari nelle città e nei piccoli centri (quello umbro è consultabile al sito https://www.interregeurope.eu/share/library/#folder=1605). L’investimento totale per il progetto SHARE è stato di 1 409 083 EUR, con un contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) di 1 197 721 EUR erogato attraverso il Programma operativo «Interreg Europe» 2014-2020.

Per ulteriori info si rimanda al sito https://ec.europa.eu/regional_policy/it/projects/Croatia/improving-the-sustainability-and-accessibility-of-cultural-heritage-sites-across-europe

Turismo inclusivo: il caso del Veneto

Turismo inclusivo: il caso del Veneto

Di Staff

Un interessante progetto di turismo inclusivo (https://www.turismoinclusivo.it/) è quello finanziato dalla
Regione Veneto con 6,5 milioni nell’ambito del POR FESR 2014-2020Asse 3 – Bando per l’attivazione,
sviluppo, consolidamento di aggregazioni di PMI. Sono infatti 15 le imprese venete che partecipano al
progetto, che è imperniato sul cicloturismo e punta a proporsi quale modello esportabile anche in altre
regioni. L’offerta turistica è rivolta soprattutto a cittadini provenienti dalla Germania e dall’Europa
settentrionale. Tra le attività del progetto, lo sviluppo di relazioni con tour operator stranieri, la
partecipazione a fiere, l’organizzazione di press tour e il coinvolgimento di influencer nella promozione
delle attrazioni nelle zone in cui hanno sede le PMI partecipanti.

Maggiori info al sito https://ec.europa.eu/regional_policy/it/newsroom/news/2021/01/22-01-2021-italy-turns-to-inclusive-tourism-to-boost-visitor-numbers

 

 

Superare gli ostacoli transfrontalieri: il progetto B-Solutions

Superare gli ostacoli transfrontalieri: il progetto B-Solutions

di Staff

Anche se l’Umbria non è regione frontaliera, può risultare utile a tutti, quindi anche agli umbri, sapere che l’Associazione delle regioni frontaliere europee (ARFE – https://www.aebr.eu/) fin dal 2017 ha lanciato e gestisce l’iniziativa B-SOLUTIONS (https://www.b-solutionsproject.com/). L’obiettivo è permettere a enti pubblici e strutture transfrontaliere di occuparsi e risolvere gli ostacoli giuridici e amministrativi che si presentano alle frontiere, usufruendo anche di un supporto tecnico specializzato per trovare soluzioni. Nell’ambito di questa azione sono stati individuati 66 ostacoli sul territorio europeo (43 di questi sono stati esaminati negli ultimi due anni) che vanno da: rigidità e complessità di natura amministrativa o legale, all’accavallarsi di livelli giuridici e amministrativi, da quello europeo a quello locale. B-SOLUTION può essere uno al quale fare affidamento se si vogliono evitare problemi nei rapporti commerciali e di altro tipo con regioni di altri paesi europei.

Per saperne di più consultare il sito https://ec.europa.eu/regional_policy/it/newsroom/news/2021/02/02-09-2021-b-solutions-to-cross-border-obstacles-a-complementary-cooperation-tool

Movimento federalista europeo: Umbria più europea tra gli obiettivi per il 2021

Movimento federalista europeo: Umbria più europea tra gli obiettivi per il 2021

di Sara Calini e Sofyene Meddourene

Un brindisi al 2021 e ai nuovi progetti; così si conclude l’ultimo incontro dell’anno, in videoconferenza, organizzato dal Movimento Federalista Europeo (MFE) lo scorso 16 dicembre. Canale di dibattito sull’UE, da cinque anni la sezione umbra del MFE tenta di demolire quel muro di indifferenza e confusione che si è costruito attorno all’immagine dell’Europa e lo fa partendo proprio dal futuro della nostra Umbria: i giovani.

L’impegno rinnovato Anche quest’anno il MFE rinnova il suo impegno nel territorio umbro con attività informative volte a coinvolgere i cittadini. Questo si intende dalle parole del segretario della sezione umbra Roberto Susta; un impegno che non si limita alle parole, ma va avanti a fatti e con un obiettivo chiaro e preciso: un’Europa federale unita sotto la stessa bandiera. La sezione perugina del MFE si propone “di essere ponte di collegamento tra le istituzioni sovranazionali e il territorio regionale” spiega Susta. Nemmeno un 2020 così difficile, che ha visto al centro dell’attenzione la pandemia, è riuscito a rallentare l’azione del Movimento che ha saputo reinventarsi nel digitale continuando ad organizzare incontri online di “formazione e informazione sull’UE” aperti a chiunque abbia desiderio o curiosità di comprendere meglio i meccanismi che stanno alla base del motore Europa.

Da conoscenza a competenza «Le campagne informative – continua – non intendono avere alcuna affiliazione partitica né fanno propaganda”, sottolinea Susta, sostenendo che bisogna comunque “coinvolgere la classe politica in tutto ciò che è Europa e su come meglio approcciarsi ad essa». Il Movimento presta particolare attenzione ad «un investimento sui giovani», spiega Marco Bastianelli, professore di filosofia e storia del liceo artistico di Perugia e membro della sezione umbra da 3 anni. «C’è bisogno di passare da un’Europa delle conoscenze ad un’Europa delle competenze» affinché i ragazzi possano avvicinarsi a questo aspetto spesso tralasciato dal programma ministeriale scolastico.

Un’educazione all’Europa «Le idee in cantiere per il 2021 di certo non mancano al Movimento, che ha già in programma un nuovo ciclo di incontri che coinvolgeranno i vari istituti di istruzione superiore della nostra regione», queste le parole del segretario della delegazione umbra. I vari incontri ruoteranno attorno al concetto di cittadinanza europea per fornire ai più giovani «un’informazione che parte dalle basi, un’educazione attiva alla cittadinanza». Il Movimento auspica anche un’integrazione delle tematiche europee che possano andare ad arricchire il programma scolastico italiano di educazione civica che da anni risulta inefficiente.

Per ulteriori informazioni in riferimento al movimento federalista europeo, dalle origini alle sue attività più recenti è possibile consultare il sito al link https://www.mfe.it/port/index.php

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 20 gennaio 2021 su Umbria24.it

Più di 600 umbri a contatto con l’Ue grazie alla Cattedra Jean Monnet ‘Eurel’

Più di 600 umbri a contatto con l’Ue grazie alla Cattedra Jean Monnet ‘Eurel’

di Gino Fabbrucci e Marco Sollevanti

Il programma Jean Monnet, istituito nel 1989 con l’intento di supportare ricerche e corsi formativi sull’Unione europea, ha festeggiato 50 anni nel 2019 e comprende l’erogazione di fondi per moduli educativi e centri di eccellenza. È inoltre prevista, in seguito alla vincita di un bando, l’assegnazione dell’omonima Cattedra come riconoscimento per istituti di istruzione virtuosi in studi e approfondimenti relativi all’ambito europeo. Nel 2017 l’ateneo perugino si è aggiudicato, con il Progetto “EUREL”, la Cattedra finanziata dal programma Erasmus+ per la durata di tre anni accademici.

La Cattedra Il progetto vincitore “Eurel” (The Implementation of EU Policies by Regional and Local Authorities) esamina l’attuazione delle policy europee da parte delle autorità locali e regionali in tre aree tematiche principali: politiche energetiche e ambientali, semplificazione ed efficacia della pubblica amministrazione, innovazione ed occupazione. Nei tre anni accademici, grazie all’assegnazione della Cattedra, sono stati organizzati corsi, seminari e workshop incentrati sulle tre aree, ma anche su argomenti di attualità che legano l’Umbria all’Unione europea e sulle opportunità che ne derivano. Durante gli incontri, che hanno permesso a molti di conoscere l’Europa e le sue risorse, si è parlato di numerose questioni, tra cui gli strumenti che l’UE fornisce per progetti utili ad affrontare la disoccupazione giovanile che affligge l’Umbria e lo stato di attuazione di alcune direttive comunitarie, come quella sul risparmio energetico (direttiva 2018/844) o sulla semplificazione amministrativa.

Un ponte fra ateneo e mondo esterno «Abbiamo aperto a tutti le porte dell’università», spiega il professor Raspadori. Dati alla mano, hanno aderito in totale oltre 700 studenti di diversi dipartimenti dell’Ateneo, ma anche circa sessanta fra imprenditori, esponenti della pubblica amministrazione, funzionari regionali e delle amministrazioni locali, oltre ai cittadini interessati. Tutti si sono potuti confrontare con piani, progetti e regole dell’Unione europea. I seminari sono stati arricchiti dai contributi di oltre trenta esperti esterni: amministratori comunali, dirigenti regionali, esperti di politiche europee, funzionari del Senato e della Conferenza delle Regioni, ed anche parlamentari nazionali ed europarlamentari.

Promozione territoriale e contatto diretto I seminari della Cattedra hanno offerto concrete possibilità di valorizzazione del territorio umbro. È il caso, tra gli altri, dell’incontro con Giuseppe Olmeti il quale, in qualità di segretario del Gruppo europeo di cooperazione territoriale, è impegnato nella realizzazione del progetto “Città della ceramica”. «Si tratta di un circuito virtuoso che può divenire uno strumento di sviluppo» chiarisce Raspadori, grazie alla promozione del patrimonio artistico e produttivo delle città (in Umbria: Deruta, Città di Castello, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto) della ceramica in tutta Europa. La Cattedra, inoltre, ha stimolato il contatto diretto con le istituzioni nazionali coinvolte nella legislazione europea. Raspadori ricorda, in merito, la visita studio presso il Senato, dove è istituita la 14ª Commissione permanente per le politiche dell’Unione europea. I partecipanti sono stati accolti dal Funzionario del Servizio studi Melisso Boschi. Non sono mancati, poi, spunti di riflessione sull’attuale situazione occupazionale. A tal proposito, un dibattito con Laura Agea, ex membro della Commissione affari sociali dell’Europarlamento (attuale Sottosegretario alle Politiche europee), ha messo in luce come siano quasi un milione i posti di lavoro vacanti, che il Servizio per l’impiego europeo EURES propone agli umbri, come agli altri cittadini dell’Unione, quali possibili sbocchi occupazionali in paesi europei diversi da quello di nazionalità.

L’Umbria in Europa «Abbiamo anche voluto mostrare come l’Europa sia al servizio dei cittadini» afferma il titolare della Cattedra, facendo riferimento ai vantaggi provenienti dall’Unione europea per la nostra regione. Due su tutti: i finanziamenti erogati dal Fondo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo sociale europeo (FSE). Inoltre, l’Unione europea da oltre mezzo secolo incentiva le esportazioni grazie all’abbattimento dei dazi commerciali a opera del Mercato unico. Per beneficiare appieno delle opportunità europee occorre, però, agevolare una sinergia costante fra i bisogni e le proposte, fra la domanda e l’offerta della società civile e dei policy maker locali. Da qui la necessità dell’impostazione multisettoriale di “EUREL”, rivolto a una moltitudine di attori sociali. Conclude, al riguardo, Raspadori: «Con la Cattedra abbiamo, cercato di favorire il coordinamento fra le esigenze territoriali, gli enti in grado di tradurle in progetti e le personalità che credono nella loro piena realizzazione».

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 20 gennaio su Umbria24.it

 

 

 

Arriva il progetto Esfu: nuove opportunità per l’Umbria del futuro

Arriva il progetto Esfu: nuove opportunità per l’Umbria del futuro

Il progetto mira a massimizzare le opportunità di accesso e utilizzo dei fondi strutturali europei da parte di aziende ed enti pubblici umbri nei prossimi anni

di Valentina Medici e Matilde Mencarelli

Il 2021 si apre all’insegna di alcune novità interessanti per l’Umbria: tra queste, il Progetto ESFU (“European funds – a Sustainable Future for Umbria”). L’Università degli Studi di Perugia si fa promotrice di un’iniziativa realizzata dalla cattedra di Diritto dell’Unione Europea, del Dipartimento di Scienze Politiche, e finanziata grazie alla vincita di un bando emanato dalla Direzione Generale Regio della Commissione Europea, l’organo responsabile della politica europea per le regioni e le città. L’ESFU – di durata annuale – punta a promuovere una maggiore conoscenza della politica europea di coesione e delle sue ricadute positive nelle varie regioni. La cohesion policy è la principale politica di investimenti della UE, a sostegno delle imprese, della crescita economica e dello sviluppo sostenibile. Nel caso umbro, l’iniziativa ha lo scopo di formare i professionisti nel campo dell’informazione e i rappresentanti della realtà economica e sociale del territorio.

Intervista a Diletta Paoletti Come ci fa notare Diletta Paoletti, project manager del progetto ESFU, è proprio attraverso questa azione di formazione e conoscenza che si potranno «ottimizzare le ricadute positive della politica di coesione sul territorio umbro, permettendo alle aziende, agli enti pubblici e del terzo settore di accedere a un buon sistema di informazione nel campo dei fondi strutturali europei per partecipare a tutti i bandi e alle opportunità disponibili», migliorando al contempo la coesione economica, sociale e territoriale nell’UE. Il target group dei partecipanti si divide in due categorie: da un lato gli esperti del campo dell’informazione e della comunicazione giornalistica – tra gli enti coinvolti, l’Ordine dei giornalisti della regione; dall’altro, i rappresentanti della platea di potenziali beneficiari di questa politica, appartenenti al mondo dell’industria, del commercio e della piccola e media impresa del territorio – «tra cui Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, CNA, Cesvol, Apm, Anci, CGIL, CISL e UIL Umbria».

Il progetto prevede «attività seminariali di approfondimento, di confronto sulla politica di coesione e di capacity building, con dialogo attivo e dibattito fra i partecipanti». Si toccheranno vari temi: le buone pratiche della politica di coesione, con uno sguardo a come si opera in altri Paesi per migliorare la comunicazione relativa alla cohesion policy dell’UE; altri temi affrontati saranno la green economy, il digitale, i cambiamenti climatici e le priorità individuate dall’Unione per i prossimi anni. Verrà redatto un manuale informativo e pratico sulle tematiche del progetto.

Prodotti finali del progetto Verrà creato un sito web che, oltre ad essere inteso come strumento di informazione, aiuterà a creare interazioni e dibattito tra i partecipanti. L’handbook finale, dal taglio operativo e pragmatico, offrirà soluzioni per una buona comunicazione della politica di coesione.
Il progetto si concluderà con un incontro a fine estate 2021 a Bruxelles, per una visita studio intesa a sviluppare un dialogo con le stesse istituzioni europee.

Articolo pubblicato sulla testata online Umbria24 e realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea

FABIO RASPADORI

FABIO RASPADORI

Responsabile Scientifico

È docente presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Ateneo perugino, dove insegna Diritto dell’Unione europea. I suoi interessi accademici e di ricerca riguardano – tra altri aspetti – i diritti umani internazionali e la loro applicazione negli ordinamenti nazionali; la cornice istituzionale dell’Unione europea e il suo funzionamento; la multi-level governance nell’ordinamento giuridico europeo. È titolare della Cattedra Jean Monnet dell’Università di Perugia “The Implementation of EU Policies by Regional and Local Authorities” (2017-2020). È il Responsabile Scientifico del Centro di Documentazione europea dell’Ateneo perugino. Dal 2008 è responsabile del progetto di comunicazione europea Finestra sull’Europa.

DILETTA PAOLETTI

DILETTA PAOLETTI

Project Manager e Key Staff Member

Laureata magistrale con lode in Scienze Politiche, indirizzo Relazioni internazionali, dal 2010 collabora con l’Università degli Studi di Perugia, dove si occupa di progetti europei e di Diritto e delle politiche dell’Unione. Dal 2017 al 2020 è stata project manager e membro della Cattedra Jean Monnet “The implementation of EU policies by Regional and Local authorities” (EUREL), finanziata dalla Commissione europea. Dal 2015 svolge attività di consulenza su fondi europei diretti ed indiretti. È ideatrice e coordinatrice del Master universitario di I livello in “Progettazione e accesso ai fondi europei per la cultura, la creatività e il multimediale”, promosso dall’Ateneo perugino dal 2016 e giunto alla 3ª edizione.

MASSIMO BARTOLI

MASSIMO BARTOLI

Key Staff Member

È docente a contratto di Diritto internazionale presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, dove svolge attività di ricerca come assegnista sul Diritto europeo della concorrenza/aiuti di Stato e docenza nel modulo “Gli aiuti di Stato alla cultura nel Diritto UE” nell’ambito del Master “Progettazione e accesso ai fondi europei per la cultura, la creatività, il multimediale”. È stato titolare, nel periodo 2018-2020, del modulo didattico “Diritto e politiche dell’Ue per l’occupazione e lo sviluppo” nella Cattedra Jean Monnet di Diritto dell’UE e coordina i tirocinanti del progetto di comunicazione europea “FISE”. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in “Diritto internazionale e Diritto dell’UE” presso l’Università di Firenze nel 2012.

MARCO MAZZONI

MARCO MAZZONI

Marco Mazzoni è professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia. I suoi interessi scientifici sono lo studio del giornalismo, della corruzione e l’analisi delle principali forme della comunicazione politica. Suoi articoli sono apparsi in «Journalism», «European Journal of Communication», «The International Journal of Press/Politics», «International Journal of Cultural Studies» e «Journalism Studies».

GLORIA PETTINARI

GLORIA PETTINARI

Gloria Pettinari è dottoranda di ricerca, presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Università degli Studi di Perugia e sta svolgendo una tesi sulla libertà di accesso alle informazioni pubbliche in chiave comparata, il Tutor è il Prof. E. Carloni. Nello stesso Dipartimento sta collaborando con la Cattedra di diritto dell’UE ed ha già svolto attività di coordinamento per la Cattedra Jean Monnet di diritto dell’UE nel Corso “La better regulation e la semplificazione amministrativa. Dall’input europeo alle strategie regionali”. Come ricercatrice fa parte del gruppo di lavoro “Administrative Prevention through Targeted Anti- corruption MODels for candidate countries (APTA-MOD)” ed in passato ha collaborato al progetto “Preventing corruption throught administrative measures”.

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SUSANNA PAGIOTTI

SUSANNA PAGIOTTI

Laureata magistrale in “Comunicazione Pubblica, Digitale e d’Impresa”, è oggi dottoranda all’ultimo anno del corso di Dottorato di ricerca in “Politica, Politiche Pubbliche e Globalizzazione” presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia. I suoi principali interessi di ricerca comprendono la sfera della comunicazione pubblica a diversi livelli nonché l’approfondimento delle pratiche collaborative in ambito di welfare locale. Su questi temi, è autrice di diversi saggi pubblicati in volumi e riviste nazionali e internazionali. A livello professionale ha maturato esperienze in ambito di comunicazione pubblica, politica e istituzionale.

Il Team

FABIO RASPADORI
DILETTA PAOLETTI
MASSIMO BARTOLI
MARCO MAZZONI
GLORIA PETTINARI
SUSANNA PAGIOTTI
FABIO RASPADORI

FABIO RASPADORI

Responsabile Scientifico

È docente presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Ateneo perugino, dove insegna Diritto dell’Unione europea. I suoi interessi accademici e di ricerca riguardano – tra altri aspetti – i diritti umani internazionali e la loro applicazione negli ordinamenti nazionali; la cornice istituzionale dell’Unione europea e il suo funzionamento; la multi-level governance nell’ordinamento giuridico europeo. È titolare della Cattedra Jean Monnet dell’Università di Perugia “The Implementation of EU Policies by Regional and Local Authorities” (2017-2020). È il Responsabile Scientifico del Centro di Documentazione europea dell’Ateneo perugino. Dal 2008 è responsabile del progetto di comunicazione europea Finestra sull’Europa.

DILETTA PAOLETTI

DILETTA PAOLETTI

Project Manager e Key Staff Member

Laureata magistrale con lode in Scienze Politiche, indirizzo Relazioni internazionali, dal 2010 collabora con l’Università degli Studi di Perugia, dove si occupa di progetti europei e di Diritto e delle politiche dell’Unione. Dal 2017 al 2020 è stata project manager e membro della Cattedra Jean Monnet “The implementation of EU policies by Regional and Local authorities” (EUREL), finanziata dalla Commissione europea. Dal 2015 svolge attività di consulenza su fondi europei diretti ed indiretti. È ideatrice e coordinatrice del Master universitario di I livello in “Progettazione e accesso ai fondi europei per la cultura, la creatività e il multimediale”, promosso dall’Ateneo perugino dal 2016 e giunto alla 3ª edizione.

MASSIMO BARTOLI

MASSIMO BARTOLI

Key Staff Member

È docente a contratto di Diritto internazionale presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, dove svolge attività di ricerca come assegnista sul Diritto europeo della concorrenza/aiuti di Stato e docenza nel modulo “Gli aiuti di Stato alla cultura nel Diritto UE” nell’ambito del Master “Progettazione e accesso ai fondi europei per la cultura, la creatività, il multimediale”. È stato titolare, nel periodo 2018-2020, del modulo didattico “Diritto e politiche dell’Ue per l’occupazione e lo sviluppo” nella Cattedra Jean Monnet di Diritto dell’UE e coordina i tirocinanti del progetto di comunicazione europea “FISE”. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in “Diritto internazionale e Diritto dell’UE” presso l’Università di Firenze nel 2012.

MARCO MAZZONI

MARCO MAZZONI

Marco Mazzoni è professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia. I suoi interessi scientifici sono lo studio del giornalismo, della corruzione e l’analisi delle principali forme della comunicazione politica. Suoi articoli sono apparsi in «Journalism», «European Journal of Communication», «The International Journal of Press/Politics», «International Journal of Cultural Studies» e «Journalism Studies».

GLORIA PETTINARI

GLORIA PETTINARI

Gloria Pettinari è dottoranda di ricerca, presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Università degli Studi di Perugia e sta svolgendo una tesi sulla libertà di accesso alle informazioni pubbliche in chiave comparata, il Tutor è il Prof. E. Carloni. Nello stesso Dipartimento sta collaborando con la Cattedra di diritto dell’UE ed ha già svolto attività di coordinamento per la Cattedra Jean Monnet di diritto dell’UE nel Corso “La better regulation e la semplificazione amministrativa. Dall’input europeo alle strategie regionali”. Come ricercatrice fa parte del gruppo di lavoro “Administrative Prevention through Targeted Anti- corruption MODels for candidate countries (APTA-MOD)” ed in passato ha collaborato al progetto “Preventing corruption throught administrative measures”.

SUSANNA PAGIOTTI

SUSANNA PAGIOTTI

Laureata magistrale in “Comunicazione Pubblica, Digitale e d’Impresa”, è oggi dottoranda all’ultimo anno del corso di Dottorato di ricerca in “Politica, Politiche Pubbliche e Globalizzazione” presso il dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia. I suoi principali interessi di ricerca comprendono la sfera della comunicazione pubblica a diversi livelli nonché l’approfondimento delle pratiche collaborative in ambito di welfare locale. Su questi temi, è autrice di diversi saggi pubblicati in volumi e riviste nazionali e internazionali. A livello professionale ha maturato esperienze in ambito di comunicazione pubblica, politica e istituzionale.

Target Group

Il nostro target group, ovvero coloro che sono direttamente coinvolti nelle attività progettuali, è composto da 30 persone, in rappresentanza dei due seguenti gruppi:

a) Stakeholders e potenziali beneficiari umbri dei fondi strutturali europei della politica di Coesione (come rappresentanti dell’industria e delle professioni, del mondo del no-profit, autorità locali)

b) Operatori dell’informazione e della comunicazione provenienti dalla carta stampata locale, dai giornali on-line e dalle tv e dalle radio del territorio

Contatti

Fabio Raspadori Responsabile Scientifico fabio.raspadori@unipg.it

Diletta Paoletti Project Manager and Key Staff member diletta.paoletti@unipg.it

Massimo Bartoli Key Staff member massimo.bartoli@unipg.it

Gloria Pettinari Key Staff member gloria.pettinari@studenti.unipg.it

Susanna Pagiotti Key Staff member susanna.pagiotti@studenti.unipg.it

Partner