Pubblicato in open access l’handbook del progetto ESFU!

Pubblicato in open access l’handbook del progetto ESFU!

La comunicazione in genere è considerata la cenerentola delle azioni dell’Unione europea. Essa invece appare sempre più importante. E lo è soprattutto in riferimento ad alcuni ambiti, tra cui spicca quello della politica di coesione europea o politica regionale.
Nonostante essa, con i fondi a finalità strutturale, sia una delle poche politiche “ricche” dell’Unione, resta poco conosciuta.
Tale deficit fa sì che anche i beneficiari più diretti (piccoli imprenditori, enti locali, terzo settore) abbiano spesso una visione incompleta se non distorta.
Ciò si traduce in livelli di partecipazione insoddisfacenti, sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo. I progetti presentati per accedere ai fondi europei potrebbero essere molti di più e meglio concepiti di quanto non lo siano oggi, se fossero disponibili maggiori informazioni.
Il Progetto ESFU, di cui si dà conto in questo volume, conferma tali considerazioni. Esso, tuttavia, non si limitata all’analisi dell’esistente. Principale frutto del Progetto è infatti la proposta di istituire la rete REFORE (Rete sui fondi regionali europei), che si segnala quale meccanismo permanente per acquisire e diffondere informazioni capaci di rendere più efficace la politica di coesione regionale, a partire dal caso di studio della Regione Umbria.

Comunicare i fondi europei per promuovere lo sviluppo del territorio. Una proposta operativa

Copyright (c) 2021 FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy

Con i contributi di: Fabio Raspadori, Marco Mazzoni, Massimo Bartoli, Diletta Paoletti, Gloria Pettinari, Susanna Pagiotti.

 

LINK PER SCARICARE IL VOLUME: https://bit.ly/32GasHj

 

 

Movimento federalista europeo: Umbria più europea tra gli obiettivi per il 2021

Movimento federalista europeo: Umbria più europea tra gli obiettivi per il 2021

di Sara Calini e Sofyene Meddourene

Un brindisi al 2021 e ai nuovi progetti; così si conclude l’ultimo incontro dell’anno, in videoconferenza, organizzato dal Movimento Federalista Europeo (MFE) lo scorso 16 dicembre. Canale di dibattito sull’UE, da cinque anni la sezione umbra del MFE tenta di demolire quel muro di indifferenza e confusione che si è costruito attorno all’immagine dell’Europa e lo fa partendo proprio dal futuro della nostra Umbria: i giovani.

L’impegno rinnovato Anche quest’anno il MFE rinnova il suo impegno nel territorio umbro con attività informative volte a coinvolgere i cittadini. Questo si intende dalle parole del segretario della sezione umbra Roberto Susta; un impegno che non si limita alle parole, ma va avanti a fatti e con un obiettivo chiaro e preciso: un’Europa federale unita sotto la stessa bandiera. La sezione perugina del MFE si propone “di essere ponte di collegamento tra le istituzioni sovranazionali e il territorio regionale” spiega Susta. Nemmeno un 2020 così difficile, che ha visto al centro dell’attenzione la pandemia, è riuscito a rallentare l’azione del Movimento che ha saputo reinventarsi nel digitale continuando ad organizzare incontri online di “formazione e informazione sull’UE” aperti a chiunque abbia desiderio o curiosità di comprendere meglio i meccanismi che stanno alla base del motore Europa.

Da conoscenza a competenza «Le campagne informative – continua – non intendono avere alcuna affiliazione partitica né fanno propaganda”, sottolinea Susta, sostenendo che bisogna comunque “coinvolgere la classe politica in tutto ciò che è Europa e su come meglio approcciarsi ad essa». Il Movimento presta particolare attenzione ad «un investimento sui giovani», spiega Marco Bastianelli, professore di filosofia e storia del liceo artistico di Perugia e membro della sezione umbra da 3 anni. «C’è bisogno di passare da un’Europa delle conoscenze ad un’Europa delle competenze» affinché i ragazzi possano avvicinarsi a questo aspetto spesso tralasciato dal programma ministeriale scolastico.

Un’educazione all’Europa «Le idee in cantiere per il 2021 di certo non mancano al Movimento, che ha già in programma un nuovo ciclo di incontri che coinvolgeranno i vari istituti di istruzione superiore della nostra regione», queste le parole del segretario della delegazione umbra. I vari incontri ruoteranno attorno al concetto di cittadinanza europea per fornire ai più giovani «un’informazione che parte dalle basi, un’educazione attiva alla cittadinanza». Il Movimento auspica anche un’integrazione delle tematiche europee che possano andare ad arricchire il programma scolastico italiano di educazione civica che da anni risulta inefficiente.

Per ulteriori informazioni in riferimento al movimento federalista europeo, dalle origini alle sue attività più recenti è possibile consultare il sito al link https://www.mfe.it/port/index.php

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 20 gennaio 2021 su Umbria24.it

Più di 600 umbri a contatto con l’Ue grazie alla Cattedra Jean Monnet ‘Eurel’

Più di 600 umbri a contatto con l’Ue grazie alla Cattedra Jean Monnet ‘Eurel’

di Gino Fabbrucci e Marco Sollevanti

Il programma Jean Monnet, istituito nel 1989 con l’intento di supportare ricerche e corsi formativi sull’Unione europea, ha festeggiato 50 anni nel 2019 e comprende l’erogazione di fondi per moduli educativi e centri di eccellenza. È inoltre prevista, in seguito alla vincita di un bando, l’assegnazione dell’omonima Cattedra come riconoscimento per istituti di istruzione virtuosi in studi e approfondimenti relativi all’ambito europeo. Nel 2017 l’ateneo perugino si è aggiudicato, con il Progetto “EUREL”, la Cattedra finanziata dal programma Erasmus+ per la durata di tre anni accademici.

La Cattedra Il progetto vincitore “Eurel” (The Implementation of EU Policies by Regional and Local Authorities) esamina l’attuazione delle policy europee da parte delle autorità locali e regionali in tre aree tematiche principali: politiche energetiche e ambientali, semplificazione ed efficacia della pubblica amministrazione, innovazione ed occupazione. Nei tre anni accademici, grazie all’assegnazione della Cattedra, sono stati organizzati corsi, seminari e workshop incentrati sulle tre aree, ma anche su argomenti di attualità che legano l’Umbria all’Unione europea e sulle opportunità che ne derivano. Durante gli incontri, che hanno permesso a molti di conoscere l’Europa e le sue risorse, si è parlato di numerose questioni, tra cui gli strumenti che l’UE fornisce per progetti utili ad affrontare la disoccupazione giovanile che affligge l’Umbria e lo stato di attuazione di alcune direttive comunitarie, come quella sul risparmio energetico (direttiva 2018/844) o sulla semplificazione amministrativa.

Un ponte fra ateneo e mondo esterno «Abbiamo aperto a tutti le porte dell’università», spiega il professor Raspadori. Dati alla mano, hanno aderito in totale oltre 700 studenti di diversi dipartimenti dell’Ateneo, ma anche circa sessanta fra imprenditori, esponenti della pubblica amministrazione, funzionari regionali e delle amministrazioni locali, oltre ai cittadini interessati. Tutti si sono potuti confrontare con piani, progetti e regole dell’Unione europea. I seminari sono stati arricchiti dai contributi di oltre trenta esperti esterni: amministratori comunali, dirigenti regionali, esperti di politiche europee, funzionari del Senato e della Conferenza delle Regioni, ed anche parlamentari nazionali ed europarlamentari.

Promozione territoriale e contatto diretto I seminari della Cattedra hanno offerto concrete possibilità di valorizzazione del territorio umbro. È il caso, tra gli altri, dell’incontro con Giuseppe Olmeti il quale, in qualità di segretario del Gruppo europeo di cooperazione territoriale, è impegnato nella realizzazione del progetto “Città della ceramica”. «Si tratta di un circuito virtuoso che può divenire uno strumento di sviluppo» chiarisce Raspadori, grazie alla promozione del patrimonio artistico e produttivo delle città (in Umbria: Deruta, Città di Castello, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto) della ceramica in tutta Europa. La Cattedra, inoltre, ha stimolato il contatto diretto con le istituzioni nazionali coinvolte nella legislazione europea. Raspadori ricorda, in merito, la visita studio presso il Senato, dove è istituita la 14ª Commissione permanente per le politiche dell’Unione europea. I partecipanti sono stati accolti dal Funzionario del Servizio studi Melisso Boschi. Non sono mancati, poi, spunti di riflessione sull’attuale situazione occupazionale. A tal proposito, un dibattito con Laura Agea, ex membro della Commissione affari sociali dell’Europarlamento (attuale Sottosegretario alle Politiche europee), ha messo in luce come siano quasi un milione i posti di lavoro vacanti, che il Servizio per l’impiego europeo EURES propone agli umbri, come agli altri cittadini dell’Unione, quali possibili sbocchi occupazionali in paesi europei diversi da quello di nazionalità.

L’Umbria in Europa «Abbiamo anche voluto mostrare come l’Europa sia al servizio dei cittadini» afferma il titolare della Cattedra, facendo riferimento ai vantaggi provenienti dall’Unione europea per la nostra regione. Due su tutti: i finanziamenti erogati dal Fondo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo sociale europeo (FSE). Inoltre, l’Unione europea da oltre mezzo secolo incentiva le esportazioni grazie all’abbattimento dei dazi commerciali a opera del Mercato unico. Per beneficiare appieno delle opportunità europee occorre, però, agevolare una sinergia costante fra i bisogni e le proposte, fra la domanda e l’offerta della società civile e dei policy maker locali. Da qui la necessità dell’impostazione multisettoriale di “EUREL”, rivolto a una moltitudine di attori sociali. Conclude, al riguardo, Raspadori: «Con la Cattedra abbiamo, cercato di favorire il coordinamento fra le esigenze territoriali, gli enti in grado di tradurle in progetti e le personalità che credono nella loro piena realizzazione».

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto FISE- Europe Direct Terni – Comune di Terni –Dip. di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, con il cofinanziamento della Commissione Europea e pubblicato in data 20 gennaio su Umbria24.it